S.Miniato Basso, il tartufo è ‘bagnato’ ma non delude – Foto






Il maltempo non ha fermato il Tartufo al Pinocchio, ma soprattutto non ha fermato i visitatori, arrivati comunque alla Casa Culturale per una giornata all’insegna dei sapori. Un’edizione sicuramente sfortunata, che da un lato non ha potuto registrare i numeri delle annate baciate dal bel tempo, ma che dall’altro ha confermato l’importanza di una manifestazione arrivata alla soglia dei 10 anni.
Tutto sommato soddisfatti gli organizzatori, “perché certo poteva andare molto meglio – dicono – ma vista la giornata che è stata poteva andare anche molto peggio”. Appassionati di tartufo e buongustai, del resto, non sono mancati, mentre molte delle iniziative previste negli spazi esterni alla struttura sono state giocoforza annullate, nonostante la preparazione proseguita fino alla vigilia. La festa, quindi, si è concentrata negli spazi al coperto e sotto i gazebo degli espositori.
È qui, fra le eccellenze e i produttori locali, che il Tartufo al Pinocchio ha regalato il meglio di sé, con gli immancabili espositori di tartufo che hanno venduti il pregiato bianco delle colline sanminiatesi, affiancati dai celebri norcini di San Miniato Basso: Mancini Adriana e Lo Scalco, arrivato anche quest’anno alla Casal Culturale con il suo consueto “salsiccione” al tartufo. Nel corso della giornata non sono mancati i cooking show dello chef Marco Nebbiai, mentre grande interesse hanno riscosso l’esposizione di funghi e i consigli forniti dal Gruppo micologico naturalistico empolese. Accanto ai prodotti Fior Fiore di Unicoop Firenze, la festa ha regalato anche momenti di intrattenimento per i più piccoli con il clown Fagiolino, mentre Shalom ha portato le mele della pace e i volontari della Misericordia hanno offerta la possibilità di un controllo gratuito della pressione.
Un appuntamento arricchito quest’anno dalla solidarietà, grazie alla lotteria che andrà a finanziare il progetto di Medici senza Frontiere e fondazione Il Cuore si scioglie a sostegno dell’emergenza umanitaria dei migranti.