
Questa sera 9 agosto il tema è il Viaggio della follia. Domani, al palio di San Rocco Pellegrino a San Miniato, si parlerà di Misericordia.
Lo spettacolo aperitivo di stasera nasce dal diario di un internato nell’ospedale psichiatrico di San Salvi, a Firenze e chiuderà la serata Bomba libera tutti! un film che ha per protagonisti due buffi personaggi, un po’ naif, con atteggiamenti che li potrebbero facilmente avvicinare alla cosiddetta “pazzeria”, come si chiamava a Firenze, fino dal 300. Alla “pazzeria” sarà dedicato il pomeriggio del Palio, con un incontro (alle 18,45 in piazza XX settembre) in cui si parlerà degli Ortolani Coraggiosi, ma non solo. Il lavoro degli Ortolani Coraggiosi, per adesso unico almeno in Italia, dimostra come l’autismo possa essere trattato anche in modo diverso: si passa cioè dalla casa famiglia che poi diventa casa di riposo, ad una cooperativa di lavoro, che produce ortaggi. Ne parleranno Eluisa Lo Presti e Marino Lupi, due medici, da sempre impegnati in questo settore. Claudio Ascoli racconterà invece un’esperienza ugualmente straordinaria, quella di Chille de la balanza, che ormai da vent’anni opera dentro l’ospedale di San Salvi, avendo la malattia mentale come riferimento artistico e narrativo. Sono ormai noti in tutta Italia (ne ha condotti oltre cinquecento) i viaggi notturni che Ascoli fa, portando gli spettatori nelle storie di sofferenze e di dolore che le mura di questi luoghi trasudano. L’ultima esperienza presentata è quella di Andrea Mancini, curatore del volume “Partire stando fermi”, un libro dedicato al viaggio che un gruppo di utenti del servizio psichiatrico di Empoli hanno fatto lungo le tappe della via Francigena.
Alle 19,45 sarà la volta di Matteo Pecorini, un giovane attore dei Chille, che nel Frantoio della Briccola reciterà il suo “Siete venuti a trovarmi”. Si tratta del diario di un internato di San Salvi, tra gli anni 70 e 80, si chiamava A.L. e Pecorini lo porta in scena. Lo spettacolo alterna scene crude, a momenti anche divertenti, raccontando l’esperienza di una disarmante, tenera solitudine. L’attore prepara il caffè e racconta del suo paesino natale, Capaccio: bello, tra mare e collina. Lo ripete con la voce continua dei dischi rotti, e con la faccia rivolta al muro, sbattuta quasi contro.
Alle 22, dopo la cena nel giardino Del Campana Guazzesi, in piazza XX settembre avremo il film di Alessandro Gelli e Mattia Catrcioni, “Bomba libera tutti!”. Si tratta di un lungometraggio comico, girato quasi interamente nella nostra zona, con l’appoggio anche del Comune di San Miniato. Un prodotto coraggioso che ha raggiunto più di un risultato, tra l’altro quello di parlare di temi importanti, come il bullismo, facendo divertire e promuovendo ad eroi, due buffi personaggi, Gelli e Jerri, che potrebbero aspirare al massimo ad essere tollerati dalla società, e invece diventano i divertenti protagonisti della pellicola, insieme a tanti volti noti della comicità toscana, come Andrea Agresti e Niki Giustini, ma con la partecipazione di sportivi importanti, come Ulivieri e Spalletti.
Alle 23,30 momento finale, con gli attori della Compagnia della Conchiglia, che dentro l’oratorio di San Rocco daranno vita ad un estratto dal “Marco Polo. Un milione di scatole cinesi” di Tonino Conte, che a suo tempo (nel 1981) ebbe un eccezionale Don Backy come protagonista.
Domani
Alle 18,45 il consueto appuntamento con le idee, in piazza XX settembre, al fresco dei cedri del Libano. Lilian Reggie Yechoua, Gianni Lusena, console per l’Italia della Repubblica di Colombia e Marilina Veca, autrice di “Splandiana (ed. Sensibili alle foglie), storia di una giovane donna sefardita. I tre tutti di origine ebraica, parleranno dell’origine stessa della parola Giubileo, derivata da tre parole ebraiche, cioè Yobel (ariete), Yobil (richiamo) e Yobal (remissione). Nel capitolo XXV del Levitico, infatti, il popolo ebraico viene incoraggiato a far suonare il corno (Jobel) ogni quarantanove anni per richiamare (Yobil) la gente di tutto il paese, dichiarando santo il cinquantesimo anno e proclamando la remissione (Yobal) di tutti gli abitanti. Nella Torah il Giubileo portava con sé la liberazione generale da una condizione di miseria, sofferenza ed emarginazione. E portava con sé la misericordia. Misericordia in ebraico si esprime con la parola rahamìn, legata al termine utero, più generalmente viscere. Esprime la qualità della compassione, nella natura della relazione tra padre e figlio, tra madre e figlio. Indica la protezione materna e quella paterna, il rapporto di amore incondizionato tra genitore e figlio, tra Dio e l’umanità. La misericordia è un aspetto della giustizia. Lo yobel, è legato all’idea di misericordia, all’equilibrio sociale: la cancellazione dei debiti, la liberazione degli schiavi, la restituzione del suolo. È la possibilità di tornare ad un equilibrio originario e di ripartire, ogni 50 anni. Ripartire dal punto di vista economico, ma anche nel rapporto con la famiglia, la tribù, il territorio.
A questi stessi temi sarà dedicato anche lo spettacolo che verrà ospitato alle 21 circa nello bellissimo giardino del Palazzo Del Campana Guazzesi, cioè “Splandiana, il nome nascosto”. Attraverso il reading di Marilina Rachel Veca autrice del libro omonimo e con la partecipazione del progetto “Danzando nelle Diaspore”, si alterneranno le musiche e le danze sefardite interpretate da Maria Teresa Spinelli e Alessandro Ciardini con la musica e il canto di Simone Faraoni e Ilaria Savini.
A chiudere, come sempre verso mezzanotte, all’Oratorio di San Rocco, in piazza Buonaparte, la Compagnia della Conchiglia, darà vita ai suoi apprezzatissimi intermezzi teatrali derivati dai film o dal teatro interpretato da Don Backy. Stasera sarà la volta di “Quarta Parete”, un bella pellicola di Adriano Bolzoni, dove Aldo Caponi fa la parte di un personaggio un po’ fiabesco, fuori dalla realtà, che indica strade nuove (o magari antiche, come quelle degli ebrei) ad una generazioni piuttosto vuota. Un messaggio dunque di grande attualità, nonostante risalga al 1969.