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Cronaca
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Scontò 16 anni di carcere per l’omicidio Simonini, arrestato per violenza sessuale

18 aprile 2025 | 12:49
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Scontò 16 anni di carcere per l’omicidio Simonini, arrestato per violenza sessuale

Una delle vittime lo ha riconosciuto

È Simone Baroncini, condannato a 16 anni per l’omicidio a Gallicano di Vanessa Simonini nel 2009 l’uomo arrestato a Pisa per violenza sessuale. L’uomo, ora 50enne, femminicida reo confesso ma anche riabilitato per aver scontato la pena, è stato arrestato dalla Mobile, su richiesta della procura di Pisa, su ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari.

Le indagini in questione sono scaturite dalla denuncia di due giovani, di 23 e 21 anni, che nel weekend tra il 18 ed il 19 gennaio scorso sono state punte alle natiche da un ago da siringa nel centro cittadino di Pisa. In particolare, le giovani hanno narrato di essere state punte da una siringa mentre passeggiavano in Cavalcavia di San Giusto e viale Bonaini da un uomo di mezza età incappucciato.

Le indagini coordinate dalla procura della Repubblica, dopo aver escluso la responsabilità di un primo soggetto ‘accusato’ da un tam tam del web hanno permesso in pochi giorni di ricollegare gli eventi segnalati ad un precedente analogo accaduto il 14 settembre dello scorso anno in Lungarno Buozzi, quando una trentenne veniva anch’essa attinta alle natiche da un ago da iniezione mentre passeggiava. L’analisi delle immagini di videosorveglianza cittadine, unitamente a quelle degli esercizi commerciali, ha permesso di avere un primo identikit dell’uomo che ha portato in pochi giorni all’individuazione del sospettato.

Il quadro indiziario è stato ulteriormente corroborato dal riconoscimento dell’indagato da parte di una delle vittime, che aveva visto l’uomo in volto, durante la ricognizione fotografica.

Il quadro probatorio raccolto ha condotto la Procura della Repubblica di Pisa a delegare alla Squadra Mobile una perquisizione domiciliare nell’abitazione dell’uomo a Volterra. L’attività, che veniva espletata il 24 gennaio unitamente a specialisti di indagini informatiche della Stai del Servizio centrale operativo di Roma, ha permesso di acquisire elementi di elevatissimo interesse investigativo.

Infatti, si è proceduto al sequestro di un ago da siringa nascosto sotto al letto dall’uomo e degli abiti indossati durante le aggressioni sessuali. Tuttavia, il dato di maggiore pregio probatorio è stato acquisito attraverso le attività di analisi dei dispositivi informatici in uso al soggetto che hanno permesso di accertare che lo stesso era solito aggirarsi nel centro cittadino di Pisa fotografando le parti posteriori di ignare giovani passanti.

Oltre a ciò, l’indagato aveva in più occasioni cercato informazioni sul web, anche contattando sconosciuti sui social network, circa il modo di eseguire punture con modalità non dolorose. Addirittura, è stata certificata la presenza di numerosissimo materiale pornografico riconducibile al genere spanking e needle spiking, ovvero rappresentante giovani donne sculacciate o sottoposte a punture di ago nelle natiche.

Ultimo riscontro investigativo è stato effettuato mediante l’analisi del traffico telefonico generato dalla Sin in uso all’indagato che ha accertato la sollecitazione di celle telefoniche compatibili nel tempo e nel luogo delle tre aggressioni.

Tali accertamenti, soprattutto in relazione al possesso di materiale pornografico inequivoco che segnalava il movente sessuale sotteso alle aggressioni, hanno fornito un quadro probatorio di evidente gravità indiziaria che ha convinto la Procura della Repubblica a richiedere una misura cautelare per violenza sessuale al competente Giudice per le indagini preliminari che ha adottato il provvedimento eseguito ieri.