Discarica Le Conche, Santa Maria a Monte non dovrà più pagare la quota per la manutenzione

Il Consiglio di Stato ha però disposto che salderà gli anni ancora non pagati prima della disdetta del contratto
Il Comune di Santa Maria a Monte non dovrà più pagare annualmente la quota per la manutenzione della discarica delle Conche a Montopoli. Ma salderà gli anni ancora non pagati prima della disdetta del contratto.
E’ questo l’effetto di una sentenza del Consiglio di Stato che ha messo fine una volta per tutte al diverbio fra i due comuni, scoppiato attorno ai contributi che a partire dal 2009 tutti e sei gli enti comunali del Comprensorio del Cuoio dovevano versare per la gestione dei lavori “post mortem” della discarica, dove per molti anni, fino agli anni ’90, si conferivano anche rifiuti industriali di tutta la zona. Dell’accordo facevano all’epoca parte anche le associazioni datoriali dell’industria conciaria di Santa Croce e Ponte a Egola. Un’unione d’intenti andata avanti almeno fino al 2014, quando il comune di Santa Maria a Monte decise di contestare la perdurante validità degli obblighi discendenti dalla sottoscrizione dell’accordo, ritenendo che il criterio di ripartizione degli obblighi in capo ai singoli comuni basato sul numero degli abitanti non fosse rappresentativo dei conferimenti effettivi e ritenendo anche mutate le condizioni di gestione complessiva spese ricavi della discarica.
Ne nasceva un contenzioso che vide l’amministrazione montopolese trascinare Santa Maria a Monte di fronte al Tar, con una decisione che arrivò in un primo momento nel 2022. In tale grado di giudizio, infatti, i giudici avevano concesso al comune “ribelle” di staccarsi a partire dalla richiesta di disdetta del contratto nel 2014. Ma ritenne comunque giusta la richiesta di Montopoli che venisse almeno saldato il conto degli anni pregressi, dal 2012 al 2014. Tale decisione non aveva però accontentato Montopoli, che era ricorso ancora al Consiglio di Stato.
Nel 2021, intanto, vari rilievi avevano fatto emergere la necessità di ulteriori (e costosi) lavori per riperimetrare e consolidare i confini della discarica. In ultimo grado di giudizio adesso i giudici hanno confermato di fatto, quella decisione già presa, rigettando il ricorso e tornando a quelle decisioni. Il comune di Santa Maria a Monte avrà quindi diritto a ritenersi libero dal vincolo, ma dovrà pagare circa 24mila euro a Montopoli per i tre anni ancora da saldare antecedenti al 2014. Al comune di Montopoli sono state invece affibbiate le spese processuali, in tutto circa 6mila euro.