san miniato |
Cronaca
/

“È mancata la collaborazione”: l’imprenditrice agricola medita di lasciare la Zona di ripopolamento e cattura

14 febbraio 2025 | 15:05
Share0
“È mancata la collaborazione”: l’imprenditrice agricola medita di lasciare la Zona di ripopolamento e cattura

“Anche quest’anno, nonostante le innumerevoli rassicurazioni, per collaborare alla rimozione delle recinzioni elettriche a difesa dei miei vigneti, non ho avuto alcun riscontro”

“Sono delusa e consapevole. Rifletterò, stando ai fatti, se richiedere l’esclusione dei miei terreni dalla Zona di ripopolamento e cattura, venuto meno il principio di collaborazione e fiducia”. C’è amarezza ma anche la voglia di non mollare nelle parole della proprietaria di una azienda agricola che ricade all’interno della Zona di ripopolamento e cattura Collebrunacchi, nel comune di San Miniato.

Tra gli obiettivi fondamentali degli Atc c’è la promozione della tutela delle produzioni agricole che rappresenta il presupposto primario per un rapporto di totale collaborazione fra la componente venatoria e quella agricola. “Ho sempre avuto – sottolinea l’imprenditrice – un ottimo rapporto con il mondo venatorio e continuo ad averlo, o almeno con una parte di esso. Ma da circa due anni a questa parte il principio che regola la ‘collaborazione’ fra la componente agricola e quella venatoria, che dovrebbe attivarsi, nel mio caso, attraverso i Comitati di gestione delle Zone di ripopolamento e cattura, è venuta a mancare.

Avevo già scritto nel luglio scorso, sia a codesta Atc che al Presidente della Zrc di San Minato, ricevendo da parte dell’Atc 15, risposte non esaustive alle problematiche sollevate (difesa attacchi ungulati a piantagioni olivi e vigneti), e registrando la totale ‘assenza’ del Presidente della Zrc. La mia famiglia trae reddito dall’attività agricola, costituito dalla parte del reddito ordinario dei terreni e dal lavoro di organizzazione impiegato. La gestione delle difese alle colture agricole, rimane a carico dell’imprenditore agricolo, aggravando di fatto il già magro bilancio aziendale. E’ noto che i tempi dell’agricoltore sono scanditi da precisi orologi climatici e gli interventi devono essere fatti con scarti minimi di tolleranza.

Anche quest’anno, nonostante le innumerevoli rassicurazioni e promesse, fatte dal presidente della Zrc Collebrunacchi, per collaborare alla rimozione delle recinzioni elettriche dissuasive poste a difesa dei miei vigneti, non ho avuto alcun riscontro. Per questo ho dovuto ricorrere all’aiuto concreto di altri cacciatori esperti in materia e soprattutto pronti ad ascoltare le necessità degli agricoltori ed a farsene carico, i quali sono prontamente intervenuti a mio supporto.

Per questo devo ringraziare la Sezione di San Minato dell’associazione nazionale Libera Caccia i cui membri hanno gestito negli anni scorsi, la Zrc con serietà e capacità, ed è grazie alla loro esperienza che hanno capito le mie necessità. I dirigenti di un ente, in questo caso del Comitato di Gestione della zona di ripopolamento e cattura di Collebrunacchi, nella persona del presidente, non possono non essere consapevoli e responsabili di quale sia il loro compito. Non possono ambire alla gestione se privi di competenze e di capacità relazionali e la cosa più fastidiosa è quella di avere mostrato un atteggiamento beffeggiatorio con vane promesse”.