Catturato da militare, sopravvisse al campo di lavoro nazista: Pescini è medaglia d’onore

Il sindaco Giannoni ha accompagnato il nipote a ritirare l’onorificenza
Una medaglia d’onore che racconta la vicenda storica e umana di un santacrocese che ebbe la sventura di fare l’esperienza dei campi di lavoro della Germania nazista e fortunatamente ne uscì vivo nel corpo, ma sicuramente provato nello spirito.
Gergo Pescini, santacrocese doc, nato nel 1917 alla firma dell’armistizio dell ‘8 settembre ’43 era militare e per questo per i nazisti non fu difficile catturarlo il 10 settembre dello stesso anno per spedirlo in un campo di lavoro nazista. Uno di quei campi che dovevano sostenere lo sforzo bellico nazista e dove venivano internati i prigionieri di guerra e dove la vita non era facile. Una delle principali differenze che vi erano con i campi di sterminio, dove invece finivano gli ebrei, era che lo scopo non era lo sterminio di massa, ma lo sfruttamento fino allo stremo delle forza lavoro dell’uomo, in una condizione di prigionia durissima.
Pescini riuscì a sopravvivere e tornare a Santa Croce sull’Arno, dove poi è rimasta la sua famiglia e dove ha vissuto fino al 1987. Ieri in occasione delle commemorazioni per il Giorno della Memoria la prefetto di PisaMaria Luisa D’Alessandro ha conferito postuma alla memoria la medaglia d’onore a Gergo Pescini, per le sofferenze patite durante la prigionia.
A ritirala c’erano il nipote Roberto Pescini e il sindaco di Santa Croce sull’Arno Roberto Giannoni. “E’ stato un onore – ha detto Giannoni – accompagnare il nipote di Pescini a ritirare l’onorificenza conferita al nonno. Un italiano, che come molti dopo l’8 settembre fu colpito da questa sciagura dell’internazione nei campi di lavoro. Una reazione brutale e disumana delle forze naziste, che scontò per lo più la popolazione civile e militare dopo l’armistizio dell’8 settembre. Anche queste cerimonie contribuiscono a mantenere viva la Memoria della brutalità verso gli italiani in quel periodo e credo che sia giusto che Santa Croce ricordi anche di questo suo concittadino che ha subito la prigionia nazista”.