Il vento fa cadere le tegole, chiusa una porzione di piazza davanti all’ex palazzo Ficini

La vicesindaco: “Ai proprietari, che questo lo sanno, chiediamo un’assunzione di responsabilità e buon senso”
C’è una nuova ordinanza che incombe sul futuro dell’ex palazzo Ficini ad Orentano. Forse l’ultima. Lo storico immobile, da decenni preda dell’incuria e al centro di polemiche per lo stato di vetustà, è stato oggetto di un nuovo provvedimento dopo che il vento di questi giorni ha fatto cadere delle tegole. Situazione che ha costretto il Comune ad intervenire tramite la polizia municipale per mettere temporaneamente in sicurezza il tutto.
Questa volta, però, a farne le spese è la viabilità della piazza, con un transennamento predisposto dalla Polizia Municipale che si ‘mangia’ un pezzo della piazza e parte della via laterale che porta agli uffici comunali. “La situazione dello stabile è nota da anni e le sue condizioni non fanno che peggiorare – spiega Monica Ghiribelli, vicesindaca e assessora alla Polizia Municipale –. Già ad agosto, dopo l’ennesimo cedimento di alcune tegole, c’era stata un’ordinanza, poi prorogata su richieste dei proprietari ai quali erano state fatte richieste ben precise per una messa in sicurezze definitiva di uno stabile che di anno in anno sta peggiorando”.
Provvedimento che, fra un disbrigo burocratico e un altro, è arrivato ai nostri giorni. I proprietari dello stabile al momento sarebbero ben cinque. “E’ chiaro che non si può andare avanti così e credo che i proprietari, ai quali chiediamo un atto di responsabilità, ne siano sempre più consapevoli – continua Ghiribelli –. Di questa vicenda, come centrodestra, ci siamo occupati per anni, preoccupati di quanto incombeva per la sicurezza della piazza e in generale la salubrità del quartiere. Non è un caso che tanto tempo fa, anche su pressione delle opposizioni, vennero murate alcune finestre onde evitare l’ingresso di animali ed altro”.
Già sede di alcuni appartamenti, oltre che delle sedi di associazioni e partiti che lì hanno animato la politica orentanese negli anni ’70, il palazzo è incastrato da anni una spirale di ordinanze e tentativi di trovare accordi andati sempre a vuoto. Sono stati almeno due, negli ultimi dieci anni, in cui sembrava di essere ad un punto di svolta nella vicenda: la prima volta nel 2016, quando in occasione di una delle messe all’asta di parte dell’immobile (primo piano) il comune allora guidato da Gabriele Toti, mise a bando la redazione di un possibile progetto di recupero. Notizia che destò non poche perplessità soprattutto nel centrodestra, dato che l’immobile, allora come oggi, non era nella disponibilità dell’ente. In quell’occasione non se ne fece di niente e non si è mai arrivati al rogito.
Qualcosa di più ambizioso l’ente lo predispose poi nel 2022, quando deliberò l’opzione di acquisire parte del piano terra, legato alla proprietà dell’ex circolo Mondo Nuovo. Non c’era all’epoca un’asta in vista, ma la delibera arrivava alla fine di una trattativa con i titolari della proprietà della porzione. Si sarebbe trattato, all’epoca, di mettere il proverbiale ‘piede nella porta’ nella compagine dei proprietari, in modo da agevolare futuri sviluppi. L’acquisto, predisposto in termini amministrativi, non ha mai avuto luogo.
“La delibera è sempre in piedi, non è decaduta – fa sapere oggi l’ex sindaco Toti –. Fu il frutto della scelta di fare un passo nella direzione che ritenevamo giusta, per il bene della comunità orentanese e non solo. Una riflessione ancora aperta a disposizione di chi oggi ha la responsabilità di prendere le sue decisioni”. Il rischio, concreto, è che il comune si trovi nella condizione spiacevole di dover intervenire sul privato a proprie spese per eliminare il rischio, che adesso quanto mai incombe sulla piazza, rimettendo poi il conto alle proprietà. “Non c’è alcuna intenzione da parte nostra di accanirsi sui proprietari, ma il nostro compito è quello di garantire la sicurezza – dice Ghiribelli –. La Prefettura è informata di tutto, l’inottemperanza delle prescrizioni di un’ordinanza sindacale porta a conseguenze penali. Ai proprietari, che questo lo sanno, chiediamo un’assunzione di responsabilità e buon senso”.