Manca l’interprete, in Aula spacca cose e offende carabinieri e giudice
Secondo quanto ricostruito, l’uomo difeso dall’avvocato Olmi non riusciva a capire cosa succedeva e ha perso il controllo
Un caso più unico che raro quello avvenuto in un’aula di tribunale a Firenze.
Difeso dall’avvocato Antonio Olmi, del Foro fiorentino, l’uomo, un cittadino del Pakistan sul quale gravava un divieto di ritorno a Certaldo, dove aveva danneggiato un’auto di servizio dei carabinieri, era nel palazzo di giustizia quandoha dato in escandescenze.
L’imputato come una “furia” ha ribaltato sedie, spaccato un microfono, offeso carabinieri, cancelliere, pm, giudice, ha sferrato un calcio a un militare dell’Arma intervenuto per calmarlo e ha mandato tutti a “quel paese”: “Siete tutti dei co…oni, figli di pu..ana, non voglio calmarmi… vaff…ulo”.
Portato fuori dall’aula, è stato arrestato.
L’uomo, in Italia con permesso di soggiorno, ha ammesso di aver agito così perché, mancando l’interprete, non capiva cosa stesse accadendo: per lui è stato disposto l’obbligo di dimora a Napoli, dove vive, e lavora, il fratello.
Il processo è stato rinviato al mese di febbraio.