Esplosione a Calenzano, la causa potrebbe essere un malfunzionamento alla pensilina 6

Una delle vittime lo avrebbe segnalato con una lettera al datore di lavoro, già acquista dagli inquirenti
Un malfunzionamento alla pensilina 6 del deposito Eni a Calenzano, dove si è verificata una perdita di carburante, sarebbe stata la causa dell’esplosione, e conseguente incendio, che ha provocato la morte di 5 persone, oltre ai tanti feriti.
Ad ipotizzarlo, in base ad una testimonianza, è la Procura di Prato, alla guida del dottor Luca Tescaroli, che ha aperto un fascicolo di indagine per omicidio colposo plurimo, lesioni gravi, crollo doloso di costruzioni e rimozione dolosa delle cautele contro gli infortuni sul lavoro Alcuni lavori di manutenzione straordinaria erano, infatti, in corso proprio su quella pensilina e due delle vittime, gli autotrasportatori Vincenzo Martinelli e Carmelo Corso, erano a fare rifornimento in due stalli vicini alla pensilina “incriminata”. Martinelli, fra l’altro, con una lettera aveva segnalato al datore di lavoro il malfunzionamento, documento, questo, già acquisito dagli inquirenti.
Intanto sono state eseguite, a Medicina Legale di Careggi, le autopsie sulle 5 vittime e i campioni di dna prelevati ai familiari saranno poi comparati con quel che resta dei corpi dilaniati.