Una vita spesa per l’Anmil: Fucecchio piange Evaretto Niccolai

È scomparso a 84 anni: lascia la moglie, due figli, tre nipoti e un bisnipote
Lutto nel mondo delle associazioni fucecchiesi per la morte a 84 anni di Evaretto Niccolai.
Una vita, la sua, spesa per l’Anmil, l’associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro: sul lavoro, infatti, aveva perso una mano lavorando a una pressa. Dell’Anmil è stato responsabile comunale e provinciale. Impegnato in politica prima con il Psi e poi con il Pd, è stato per diversi anni dipendente dell’azienda sanitaria locale, quindi ha fatto il messo comunale a Fucecchio prima della meritata pensione.
Lascia la moglie, due figli, tre nipoti e un bisnipote.
Il cordoglio del presidente della Regione Eugenio Giani
Nel giorno del lutto regionale per le vittime dell’esplosione dello stabilimento Eni di Calenzano, si è spento anche Evaretto Niccolai, 84 anni di Fucecchio, impegnato in prima fila per la sicurezza sul lavoro e per anni responsabile comunale e provinciale nell’Anmil, Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro. Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, che ne ricorda anche l’impegno politico, prima con il Psi e successivamente con il Pd, ed esprime il proprio cordoglio. “Niccolai – dice il presidente – aveva perso una mano in gioventù, lavorando ad una pressa. Da allora si era impegnato a tutti i livelli, in politica, con l’associazionismo, nel volontariato, per difendere i diritti dei lavoratori ed in particolare per sensibilizzare sulla sicurezza sul lavoro, tema che oggi purtroppo è più che mai di attualità. Sono molto vicino alla famiglia e agli amici di Niccolai, ed anche a loro posso dire che la Toscana farà tutto quanto in suo potere per fermare lo scempio delle morti e degli incidenti sul lavoro”.
Il cordoglio del comune di Fucecchio
Proteggere i lavoratori, quelli di oggi e quelli di domani, era diventata la sua missione di vita. Tanto da diventare un riferimento sul territorio fiorentino per l’Anmil, l’associazione nazionale fra mutilati e invalidi del lavoro. Quel brutto incidente ad una pressa che gli aveva mutilato una mano in giovane età era stato capace di trasformarlo in energia positiva da spendere con i giovani, per cercare di far capire quanto sia importante il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro. E così da tantissimi anni girava per le scuole di Fucecchio, la sua città, raccontando ciò che gli era successo quando era un lavoratore in conceria e ciò che non dovrebbe più accadere. Se ne è andato oggi, all’età di 84 anni, Evaretto Niccolai, una vita spesa nell’impegno civico e politico, con energia e voglia di costruire un futuro migliore per la propria comunità.
Se n’è andato dopo una malattia che non gli aveva tolto la voglia di organizzare iniziative di sensibilizzazione, tanto che ancora nello scorso ottobre aveva incontrato gli studenti fucecchiesi di tutti gli ordini scolastici ed era salito sul palco del teatro Pacini per l’annuale appuntamento dedicato alle scuole e alla sicurezza sui luoghi di lavoro. Se n’è andato in un giorno luttuoso per la Toscana e per il mondo del lavoro dopo la grave tragedia di Calenzano, un evento che per lui sarebbe stata un’altra ferita dolorosa da sopportare.
Il Comune di Fucecchio, che per 15 anni ha organizzato con l’Anmil e con Niccolai gli eventi sul tema della sicurezza, esprime il proprio cordoglio per la scomparsa di un uomo sempre impegnato in politica e nel mondo dell’associazionismo per costruire una società più giusta. A Niccolai si devono non solo le iniziative con le scuole, come i tanti concorsi sulla sicurezza, ma anche alcune realizzazioni che sul territorio ricordano questo tema così attuale, come la targa dedicata ai caduti sul lavoro in piazza XX Settembre, la panchina bianca, e il monumento adiacente che gli studenti hanno nominato Luana vita e lavoro, dedicandolo a Luana D’Orazio, giovane vittima di un incidente sul lavoro che il 3 maggio 2021 perse la vita all’età di 22 anni, stritolata da un orditoio.
“E’ stato un uomo con una grandissima energia – lo ricorda la sindaca Emma Donnini – che ha saputo trascinare con sé associazioni, istituzioni, scuole. Chi lo ha conosciuto non può che averne apprezzato la grande vitalità che lo ha accompagnato fino all’ultimo giorno di vita. Era malato da tempo ma non ha mai smesso di impegnarsi. Quando gli chiedevamo come stava, ci rispondeva che non aveva tempo per pensare alla malattia, aveva troppe cose da fare. Evaretto è stato un esempio positivo che ricordiamo con grande affetto. La sua forza di volontà era proverbiale: la nostra città e l’Anmil, di cui è stato per anni presidente comunale e provinciale e consigliere nazionale, perdono oggi un compagno di viaggio veramente unico”.