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Credito recuperato in maniera irregolare, il Comune di San Miniato condannato a pagare oltre 130mila euro

27 novembre 2024 | 19:55
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Credito recuperato in maniera irregolare, il Comune di San Miniato condannato a pagare oltre 130mila euro

Si chiude con la sentenza di Corte d’Appello una vicenda durata otto anni. L’ente aveva recuperato la somma dalla Scuola Normale Superiore, creditrice della doitta fallita

Dovrà pagare oltre 130mila euro il comune di San Miniato a seguito di una sentenza sul passato dell’Hotel Miravalle. Tanto è stato decretato dalla Corte d’Appello di Firenze alcune settimane fa, in merito ad un vecchio fallimento legato alla gestione di parte dell’hotel, di proprietà comunale. Questione che nei giorni scorsi è finita al centro di una commissione Finanze, Bilancio e Programmazione e oggi sarà discussa per la necessaria variazione al bilancio.

I fatti risalgono al 2016, quando il Comune, guidato all’epoca dal sindaco Vittorio Gabbanini, nel tentativo di recuperare un credito che aveva accumulato verso la società titolare della gestione del ristorante, la Framar Srl, cercò di rivalersi per circa 93mila euro prima su di lei e poi su uno dei vari soggetti con essa indebitati.

La Framar, all’epoca, si occupava di un ramo d’azienda per la gestione del ristorante dell’hotel, di proprietà comunale. Lo stabile in quegli anni era amministrato da un consorzio, poi dichiarato fallito dal tribunale. Il tentativo di recuperare parte del debito contratto sulle prime andò a buon fine ed il Comune riuscì a recuperare da un debitore della Framar, la Scuola Normale Superiore, circa 93mila euro. È qui però che entra in scena, nel 2016, la curatela fallimentare della società, che nel tentativo di recuperare i soldi fece causa al comune per la cifra sborsata, portando l’ente di fronte ai giudici.

Il primo round di fronte di fronte alle toghe aveva visto l’ente prevalere, con addebito delle spese legali ai ricorrenti. Lo scorso ottobre però, infine, il ricorso in appello ha ribaltato completamente il primo grado di giudizio, rimettendo tutto in discussione: il Comune dovrà quindi restituire i 93mila euro che aveva ricevuto dalla Scuola Normale e rimborsarli alla curatela fallimentare della società Framar e dovrà infine pagare anche le spese legali dell’intero procedimento, durato nel complesso otto anni. Il risultato è una cifra finale di 133mila euro. In pratica l’ente, almeno secondo i giudici della Corte d’Appello, non avrebbe operato correttamente tentando di risolvere il proprio credito violando la “par condicio” dei vari altri creditori della società, che nel frattempo stava fallendo.

“È la legge che ce lo dice e le leggi si rispettano, come le sentenze – il commento del sindaco di San Miniato Simone Giglioli -. È chiaro che si tratta di soldi che il Comune, già in passato, come da regolamenti in vigore, era tenuto ad accantonare essendoci un processo aperto in merito. E così abbiamo fatto. Chiusa la partita in appello, resta il debito che il Comune tenta di recuperare da allora. Valuteremo adesso con i nostri legali come muoverci nelle varie sedi”.