Vicenda Keu, decisa nell’udienza preliminare l’ammissione delle parti civili

Ci sono Regione Toscana, tanti Comuni e le associazioni fra cui Legambiente Toscana e l’associazione Pisa in Comune
Comuni, province, società, ma soprattutto una marea di associazioni e comitati, oltre ad una lista civica. Non finisce più l’elenco delle organizzazioni che questa mattina (18 ottobre) al Palazzo di Giustizia a Firenze hanno avuto finalmente risposta affermativa rispetto alle richieste di partecipazione al processo Keu, in qualità di parti civili.
Di fatto un accoglimento generalizzato, con pochissime eccezioni e anche qualche precedente giuridico, che consentirà a numerose realtà ambientaliste di partecipare al processo attraverso i propri rappresentanti legali.
Ammessi al processo gli enti locali, prima fra tutti la Regione Toscana, oltre ai comuni e alle province interessate allo smaltimento illecito dei fanghi tossici provenienti dal distretto conciario di Santa Croce sull’Arno e spacciati come inerti usati per il riempimento di terrapieni e fondazioni, anche in importanti lavori pubblici come la Strada Regionale 429 fra Empoli e Castelfiorentino.I Comuni ammessi sono quelli di Crespina-Lorenzana, Pisa, Pontedera (coinvolto con il sito del cantiere residenziale Greenpark), Montaione, Empoli, Massarosa, Bucine, Terranuova Bracciolini. Le province ammesse sono quelle di Arezzo, Pisa, Lucca e la Città Metropolitana di Firenze. Salta agli occhi (ed è stato oggetto di polemiche nelle settimane scorse) l’assenza di due Comuni come quello di Santa Croce sull’Arno, la cui ex sindaca Giulia Deidda è ancora imputata nel processo e di Peccioli, territorio nel quale ha sede, presso un’azienda, uno dei 13 siti conclamati nei quali gli inquirenti hanno accertato l’avvenuto smaltimento. Sarebbero però al momento una sessantina ad oggi i siti sotto osservazione per possibili contaminazioni.
A smaltire i rifiuti in maniera irregolare in concorso con altri sarebbe stata, secondo l’accusa, l’azienda con sedi a Pontedera e Bucine LeRose Srl, i cui titolari sono accusati di essere presuntamente legati alle famiglie di ‘ndrangheta dei Gallace e Grande Aracri.
Ammessi a parte civile gli snodi regionali di tante grandi associazioni e sindacati, dalla Cgil a Libera, da Legambiente al Movimento Consumatori ed Enpa. Nella lista presenti anche varie realtà locali come il Comitato Vittime Podere Rota di San Giovanni Valdarno, il Comitato Residenti Sr429 di Empoli, l’Associazione Antiraket e Antiusura “Reagisco”, il Gruppo Intervento Giuridico ed il Comitato Aria Pulita Viareggio e Dintorni.
“Si avvia oggi un processo di fondamentale importanza per la nostra regione – dichiara Fausto Ferruzza, presidente Legambiente Toscana – perché ottenere verità e giustizia su uno dei casi più gravi di inquinamento ambientale della nostra storia recente, è un obiettivo statutario di rango prioritario per la nostra associazione. Ci auguriamo, altresì, che si possa procedere nel modo più celere ed efficace possibile alla rimozione degli agenti inquinanti (e quindi alla bonifica) di tutti i siti interessati dall’illecito smaltimento”.
Anche l’Avvocato Alberto Polverini, che rappresenta il Movimento Consumatori Toscana in questo processo, ha espresso soddisfazione per il risultato ottenuto. “Questo riconoscimento ci dà ulteriore fiducia nella possibilità di ottenere giustizia per i cittadini coinvolti e per i consumatori che tuteliamo. Non tutte le associazioni che hanno chiesto di costituirsi parte civile sono state ammesse, quindi questo è per noi motivo di grande orgoglio e testimonia il valore del nostro lavoro”, ha dichiarato Polverini.
Da Pisa
Fra le realtà ammesse del territorio della provincia di Pisa, anche l’associazione Pisa in Comune di cui la lista civica nel consiglio comunale pisano Una Città in Comune è espressione, rappresentata dall’avvocatessa Letizia Bertolucci. Di fatto l’unico soggetto dichiaratamente politico ammesso al processo. “Si riconosce – affermano i membri dell’associazione in una nota – anche all’interno di questo procedimento il nostro impegno, la nostra azione continua e costante in questi anni di monitoraggio, ricerca della trasparenza, controllo e soprattutto di difesa dell’interesse del territorio e della comunità rispetto a uno degli scandali più gravi avvenuti recentemente in Toscana. Abbiamo cercato di tenere i riflettori sempre accesi su questa inchiesta in questi anni mentre la quasi totalità delle altre forze politiche, a partire dal Pd, hanno cercato di farla cadere nel silenzio, in alcuni casi provando a sminuirne la gravità. E oggi questo trova un ulteriore riconoscimento. Dimostriamo così che una lista di opposizione può incidere concretamente nella realtà quando costruisce reti e relazioni, fondate su un lavoro quotidiano e concreto, nominando tutte le responsabilità e avendo il coraggio delle proprie azioni fino in fondo”.
Alcune parti civili ammesse hanno chiesto al giudice la citazione come responsabili civili in caso di condanna degli imputati il Consorzio Aquarno, il comune di Santa Croce e la Regione, che se venisse accolta questa richiesta si troverebbe a ricoprire il duplice ruolo di parte civile e responsabile in sede civile nella partita dei risarcimenti. Richieste, quest’ultime, che saranno oggetto delle decisioni del giudice nella prossima udienza del 13 dicembre.