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Cronaca
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Il fuoco dal quadro elettrico accende la polemica sulla manutenzione degli impianti

17 ottobre 2024 | 14:54
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Annullata una partita perché è troppo buio. Disagi per famiglie e società

“Da troppo tempo dobbiamo affrontare problemi che sembrano aumentare col passare del tempo: lampioni che non funzionano, caldaie che non partono, erba alta”. Lo dicono alcuni dirigenti delle principali associazioni sportive di Santa Maria a Monte, dopo i vari disagi che hanno riguardato impianti e campi sportivi.

All’inizio fu l’interruzione della fornitura del gas, che aveva provocato l’assenza di acqua calda nelle docce di alcuni spogliatoi del campo sportivo di Montecalvoli: per “mancato pagamento delle bollette” denunciarono le società sportive, per “problematiche inerenti la liquidazione dei Pdr dei vari contatori” ribatté il sindaco. Ma a distanza di non molti giorni, la polemica sullo stato generale dei campi e degli impianti sportivi nel comune, pur fra distinguo e con sfumature diverse, non accenna a placarsi. Anzi, viene rinfocolata da una serie di episodi che hanno riguardato varie strutture, con disagio di fruitori e associazioni sportive, di amatori e non. Fino a finire (forse) anche in consiglio comunale, con la presentazione tempo fa di una interrogazione da parte della consigliera del centrosinistra Elisa Eugeni.

Il tema di fondo, che ha portato al catalizzarsi delle attenzioni sullo stato degli impianti, sono i disagi registrati soprattutto nelle ultime due settimane, in primis, il piccolo incendio scaturito da un quadro elettrico del campo sussidiario a Ponticelli la settimana scorsa: l’evento, occorso lo scorso 8 ottobre mentre la struttura era utilizzata da alcuni amatori, non ha messo in pericolo le persone anche grazie al tempestivo intervento di alcuni fra i presenti con gli estintori in dotazione al campo. Sul posto, poco dopo, anche i vigili del fuoco, ai quali è rimasto solo il compito di constatare lo stato dell’arte. Il tutto ha comportato ovviamente la sospensione delle attività, che sono state sospese anche in un’altra occasione nei giorni successivi per mancanza di illuminazione e per consentire la riparazione degli impianti, quando alcune associazioni sportive avevano previsto degli allenamenti. Le stesse associazioni che poi, giorni fa, si sono viste annullare una partita, il ‘derby’ fra gli amatori del San Donato e del Cerretti, perché malgrado le riparazioni sia il campo sussidiario che quello principale, il Di Lupo, avevano troppi lampioni non funzionanti; cosa questa, che per carenza di visibilità in notturna ha costretto il direttore di gara a rimandare tutto. Intanto, anche nelle strutture del capoluogo, molte famiglie dei ragazzi e delle ragazze che partecipano alle scuole di calcio lamentano acqua fredda e figli portati a casa a fine partita con la doccia ancora da farsi.

“Sono problemi che denotano una scarsa manutenzione, anche degli anni precedenti – dice un dirigente di una delle associazioni che animano lo sport cittadino –. Da troppo tempo dobbiamo affrontare problemi che sembrano aumentare col passare del tempo: lampioni che non funzionano, caldaie che non partono, erba alta. Manutenzioni in emergenza affidate di volta in volta a persone diverse. A fine mese cambierà l’orario e ci sarà bisogno degli impianti di illuminazione anche nel tardo pomeriggio, come faremo ad andare avanti così?”. Problemi che, a cascata, finiscono per far parlare anche le famiglie: solo le scuole di calcio e le polisportive, nel comune, mobilitano ogni settimana qualcosa come 400 ragazze e ragazzi.

Qualcuna delle associazioni sarebbe anche corsa ai ripari con i propri associati allertando le famiglie su possibili disagi nel prossimo futuro. Altre lamentano di essere state costrette a fare interventi non previsti nei mesi scorsi a spese proprie, per non interrompere il servizio. “Con gli amatori la situazione non cambia – dice un altro dirigente –. Tutti tendono sempre a sottovalutare il ruolo delle squadre amatoriali, ma siamo noi che settimana dopo settimana fanno vivere quei luoghi. Siamo noi che partecipiamo a campionati che spesso ci vedono ospitare squadre che vengono da lontano, dall’altra parte della provincia o peggio, e ci presentiamo con spogliatoi in pessime condizioni o addirittura dobbiamo dire ai giocatori di queste squadre che hanno fatto il viaggio a vuoto, perché la partita è annullata per carenze del campo”.

Generalizzata, intanto, la consapevolezza che le carenze di oggi hanno anche radici lontane. E qualcuno rispolvera con una certa nostalgia i “bei tempi” della gestione unitaria, attraverso un consorzio, di tutte le associazioni sportive. “Credo che chi parla adesso di disagi insormontabili sia troppo influenzato dalla politica o sopravvaluta una serie di casualità che sono avvenute tutte insieme in questo periodo – dice un altro dirigente locale –. Ma è certo che si ravvisano carenze nella manutenzione ordinaria non da ora, ma almeno da una quindicina d’anni”. Intanto però, le principali associazioni sarebbero in procinto di chiedere un incontro in comune sul tema.