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Blitz dell’Arma nei campi della Valdera, trovati 21 lavoratori in nero

11 ottobre 2024 | 12:58
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Blitz dell’Arma nei campi della Valdera, trovati 21 lavoratori in nero

Attività sospesa e sanzione di oltre 80mila euro

Blitz dei carabinieri delle Stazioni di Lari e Cenaia, con i colleghi del Nil di Pisa, che nell’ operazione anti caporalato hanno sgominato una rete di sfruttamento di lavoratori nel settore agricolo. 

In particolare, nella giornata di ieri, nei campi di Casciana Terme Lari, sono stati individuati 21 lavoratori di origine subsahariana, regolarmente presenti in Italia, ma impiegati in nero. A seguito di controlli mirati, i militari hanno accertato la grave violazione delle norme in materia di sicurezza e previdenza sociale da parte di un imprenditore del posto.

Disposta la sospensione dell’attività imprenditoriale e sono state elevate sanzioni amministrative per un importo complessivo di 86.900 euro.

Le indagini da parte del Nil di Pisa proseguono per accertare eventuali ulteriori responsabilità e garantire che i lavoratori sfruttati ottengano i diritti che gli spettano.

La Cgil

“Ieri la notizia di 16 lavoratori senza regolare contratto di lavoro nei vigneti senesi, oggi quella di 21 lavoratori al nero nelle campagne della Valdera pisana – ricorda Mirko Borselli, segretario generale della Flai Cgil Toscana -. La Toscana non è diversa dal resto del Paese, siamo davanti ad una patologia endemica che colpisce il nostro territorio. Abbiamo la normativa più avanzata d’Europa, l’abbiamo conquistata con le nostre lotte. La mancanza della piena applicazione della legge 199 contro il caporalato è il vero problema: pochi ispettori, controlli fatti a spot e scarsità d’azioni concrete volte a far funzionare le sezioni territoriali della rete agricola di qualità.

La legge 199 – come dimostrano le cronache odierne – sul versante repressivo sta funzionando nonostante l’inaccettabile scarsità di ispettori. Manca d’applicazione sul versante preventivo nella lotta al caporalato. Mi rivolgo alle istituzioni: siano insediate e fatte funzionare subito tutte le sezioni territoriali della rete agricola di qualità”.