La nuova pista |
Cronaca
/Kata, la criminologa della famiglia: “E’ viva, rapita perché non parlasse di quello che ha visto”
28 luglio 2024 | 13:11

La dottoressa Sartorini: “La famiglia è estranea ai fatti, la piccola si è trovata nel posto e nel momento sbagliato.
Una pista nuova, su cui indagare, per la scomparsa di Kata, dall’ex hotel Astor di Firenze, avvenuta il 10 giugno dello scorso anno, tanto che la criminologa della famiglia, la dottoressa Stefania Sartorini, ha chiesto alla Procura di poter accedere alla struttura, sgomberata e sotto sequestro, per effettuare un sopralluogo, anche con l’ausilio di un cane molecolare. Sopralluogo accordato che, sicuramente, verrà eseguito a settembre prossimo.
“Nelle immagini che ho visionato – spiega alla nostra redazione – si vedono alcune famiglie, rom, lasciare, con tanto di valige, la struttura la mattina del 10 giugno, quando poi, nelle prime ore del pomeriggio, la piccola svanisce nel nulla. Come se, sapendo che di li a poco sarebbe accaduto qualcosa, non volessero avere problemi. Un’uscita che mi suscita molti dubbi, visto il racket degli affitti, e delle somme, elevate, che gli occupanti erano costretti a pagare per una camera”.
Telecamere, quelle passate al setaccio dalla consulente, che affacciavano su via Boccherini, e i quesiti che si pone la criminologa è “sapevano qualcosa?”, perchè non hanno parlato”? Cosa certa, da sempre, è l’omertà che ha regnato, fin dall’inizio, su tutta la vicenda.
“Sono certa, e confido di poterlo dimostrare – aggiunge la consulente – che nessuno della sua famiglia sia coinvolto, che Kata sia ancora viva, e che sia stata rapita, non per sbaglio, ma perchè, avendo 5 anni ed essendo molto ‘furba”, avendo assistito a qualcosa che non avrebbe dovuto mai vedere, avrebbe potuto riferire agli inquirenti la presenza di estranei nell’ex hotel, proprio quando era a giocare con l’amichetta, molto simile a lei nell’aspetto, quella che, poi, ha parlato di un ‘lupo’ nel cortile, eche avrebbe portato via la figlia della mia assistita”.
“Se avessero voluto rapire Kata – aggiunge la dottoressa Sartorini – avrebbero pianificato meglio, non l’avrebbero portata via solo 30 minuti prima che la mamma tornasse dal lavoro. La pista rumena, lo ribadisco, merita di essere approfondita: Kata non era l’obiettivo dei rapitori, si è solo trovata nel posto e nel momento sbagliato. E ne è riprova che mai, ad oggi, c’è stata una richiesta di soldi, per il riscatto”.