Gli ordini di droga erano su Telegram, smantellata la centrale dello spaccio in un appartamento a Pisa

I tre arrestati dalla Finanza la consegnavano in monopattino e in scooter

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pisa hanno sequestrato un appartamento adibito a centrale dello spaccio laboratorio per la vendita di stupefacenti, rinvenendo circa 800 grammi di sostanza stupefacente,  tra hashish, marijuana, sigarette elettroniche contenenti Thc, arrestando 3 persone.

In particolare, il monitoraggio dei social media da parte dei finanzieri ha consentito di individuare un appartamento nel centro di Pisa, dove i successivi accertamenti hanno consentito di notare movimenti di persone sospette a bordo di monopattini elettrici e ciclomotori.

Pertanto, i militari del Gruppo di Pisa, con l’ausilio delle unità cinofile “Delphy” e “Frazy”, hanno assistito, nei giorni scorsi, ad una cessione di stupefacente del tipo hashish nei confronti di un soggetto, poi segnalato alla locale Prefettura. A seguito di ciò è stato individuato un appartamento dove all’interno venivano sorpresi personaggi intenti al confezionamento dello stupefacente.

Nella “centrale” dello spaccio sono stati sequestrati circa 620 grammi di hashish, 110 grammi di marijuana, sigarette contenenti olio di hashish con principio attivo Thc (marijuana) al 90% per 45.000 milligrammi, denaro in contante per 3.735 euro, una pistola replica Sig-Sauer P220, i telefoni cellulari, i tablet e i pc in uso alle parti, bilancini di precisione e materiale per il confezionamento, nonché monopattini utilizzati per le consegne.

I 3 due di anni 25 e uno di anni 27, 2 di nazionalità russa e 1 di nazionalità italiana (nato però in Ucraina) sono stati arrestati e si trovano ora nel carcere Don Bosco di Pisa, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Il modus operandi degli arrestati prevedeva un sistema di vendita dello stupefacente basato su ordinazioni online mediante Telegram, cui seguivano consegne con monopattini e scooter, mezzi utilizzati per gli spostamenti che rendevano difficoltosi i controlli delle Forze di Polizia per via dei percorsi alternativi che aggiravano il traffico locale. In particolare, erano previsti tempi medi per le consegne di 20 minuti. Inoltre, gli ordini effettuati online erano basati su un particolare sistema di messaggistica: al decorrere di un preciso intervallo di tempo i messaggi con richieste di stupefacente scomparivano, al fine di celare presunti acquirenti/venditori.

Sulla pagina Telegram era poi presente il prezziario per ogni tipologia di stupefacente commercializzato. Hashish e marijuana avrebbero reso sul mercato circa 8.000 euro, mentre le sigarette elettroniche al Thc oltre 2.500 euro: queste ultime provenienti da Los Angeles, di cui è vietata la vendita in Italia.