Trading on line, la Polizia Postale: “Attenti al falso broker”

La promozione spesso è falsamente associata a persone famose

La Polizia di Stato contro le truffe on line: tra le più frequenti vi sono quelle relative al “trading on line”.

Sul web sono presenti, infatti, numerose piattaforme che, a diverse condizioni, offrono servizi che permettono di acquistare e vendere strumenti finanziari utilizzando il computer.

La truffa si articola nell’adescare e convincere il cittadino ad effettuare investimenti a basso rischio mediante acquisto di criptovaluta o partecipazione ad operazioni di trading on line.

Talvolta la promozione di determinate piattaforme e/o prodotti di investimento è falsamente associata a persone famose (vedasi ad esempio Fabio Fazio, Maria De Filippi ), inducendo erroneamente a credere nella sicurezza dell’investimento.

L’utente, solitamente, si imbatte sul social network Facebook o altri social, in un post pubblicitario di investimenti ad alto profitto aventi ad oggetto partecipazioni societarie con aziende mondiali, quali Amazon e Apple.

L’interessato, chiede di essere successivamente ricontattato mediante compilazione del form cui rinvia il link presente nel post. La fase successiva è il contatto, solitamente telefonico, con chiamata originata da utenze con prefissi di norma esteri o di tipo VoIP , da parte di un sedicente broker che promuove il tipo di investimento, che convince l’utente ad effettuare un primo investimento, solitamente nell’ordine di 250 euro, mediante pagamento con carta di credito.

La cifra corrisposta, in realtà, serve ad effettuare la registrazione di un account di prova su piattaforme trading realmente esistenti.
Dopo il primo investimento alla vittima viene assegnato un “broker”, che lo seguirà passo dopo passo nelle attività, garantendo anche una assistenza informatica con il download di un programma che consente la gestione da remoto del pc

L’account dato in uso al cliente per seguire gli investimenti è, in realtà, relativo ad un profilo Demo della piattaforma, in cui verranno visualizzate informazioni false, tra cui i profitti che risulteranno sempre più favorevoli, invogliando l’ignaro investitore ad aumentare i versamenti, che vengono effettuati medianti bonifici verso conti esteri o su portafogli di criptovaluta, gestiti direttamente dal falso “broker”.

Detto modus operandi si protrae, con l’assistenza giornaliera del finto consulente, fino a quando la vittima per indisponibilità o per monetizzare chiede il ritiro del capitale. In tale circostanza gli viene riferito che il ritiro del capitale è subordinato al pagamento di una tassa che va dal 15% al 26% del capitale totale (investimento + profitto), falsa informazione che scoraggia l’utente ad effettuare ulteriori versamenti e a trovarsi nella posizione di non poter ritirare il capitale maturato, che tra l’altro non è comunque disponibile, se prima non effettua importanti versamenti per le tasse da pagare, aggravando il danno della truffa.

In alcuni casi la vittima, a distanza di tempo, viene contattata da falsi avvocati o commercialisti che, prospettando la possibilità di recuperare le somme investite, inducono la vittima ad effettuare ulteriori pagamenti senza però riuscire a rientrare in possesso delle somme investite.
Si tratta di un tipo di truffa che non lascia scampo in quanto i pagamenti richiesti vengono effettuati sempre verso conti correnti esteri o verso wallet, irrintracciabili.

La Polizia Postale, al riguardo, consiglia

Verificare che il soggetto che propone il trading on line (ad esempio su operazioni su forex) sia autorizzato, visitando i siti web della Consob e della Banca d’Italia;
Consultare la sezione “Warning and Publications for Investors dell’Esma, la Consob europea,  e verificare se, nei confronti del trader, altre autorità europee omologhe alla Consob hanno pubblicato un avviso agli utenti (warning);
Verificare, attraverso i motori di ricerca sul web, la presenza di eventuali blog o forum sulla società di trading o del sito internet;
Diffidare di quei broker che offrono un rendimento fuori mercato (prospettando un ritorno economico in percentuali di elevata entità);
Fare trading con broker e su piattaforme conosciute e di provata affidabilità;
Non cadere nell’ulteriore trappola dei frodatori che, con il pretesto di sbloccare i rimborsi di quanto già “investito”, richiedono il pagamento di ulteriori somme di danaro: si tratta di una vera e propria estorsione

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