Si suicida in carcere, detenuti in rivolta bruciano materassi e lanciano oggetti

Un detenuto di 20 anni si è tolto la vita in cella. Un’altra vita che se ne va accende la rivolta nel carcere di Sollicciano a Firenze e, nel pomeriggio di ieri 4 luglio, tra le grida di disperazione e le richieste d’aiuto, iniziano a volare oggetti e pezzi di muri dalle finestre, poi qualcuno dà fuoco a un materasso e la protesta e il dolore diventano una violenta rivolta che coinvolge una 40ina di detenuti di tre sezioni.
In fiamme materassi, abiti e oggetti, con il fumo nero che ha avvolto come una nuvola il penitenziario e slogan e urla a gridare il disagio di una vita da dimenticati. La prefettura ha attivato il piano di sicurezza esterno. Fuori dalla struttura sono arrivati un’ambulanza e alcune pattuglie di carabinieri e polizia che hanno perimetrato la zona per scongiurare il pericolo di fuga, mentre i vigili del fuoco hanno spento le fiamme. Le procedure per far rientrare la rivolta sono andate avanti fino a tarda sera.
La reazione della Cgil
“Mentre si continua a fare passerella nelle scuole di formazione del personale di Polizia Penitenziaria e si annunciano Decreti leggi risolutori sul pianeta carcere, Firenze Sollicciano deve gestire l’ennesima rivolta”, è il commento del coordinatore nazionale Fp Cgil della polizia penitenziaria Donato Nolè.
“Firenze Sollicciano rappresenta senza ombra di dubbio tutto il disastro del pianeta carcere, da anni e nonostante le tante promesse fatte continua ad essere un posto infernale per chi ci lavora e per chi è detenuto. Il personale allo stremo, scoraggiato, amareggiato, chiamato a contrastare da solo tutte le carenze organizzative e strutturali, non ne può più. Le pessime condizioni di vita all’interno della struttura hanno di fatto creato la condizione migliore, per una parte di detenuti, i più facinorosi, che di fatto si sono sostituiti all’istituzione per la gestione dei ristretti, i quali anche non volendo a volte sono costretti ad assecondare il loro volere, perché il tutto è fuori controllo”.