





Tra le questioni ci sono l’impossibilità di uscire in cortile a ricreazione, l’autogestione mancata e attività extrascolastiche insoddisfacenti
Impossibilità di uscire in cortile in occasione della ricreazione, autogestione mancata, disagi legati alla convivenza col cantiere in corso. Ma anche la mancanza di macchinette all’interno, sporcizia, spazi esterni incolti. Sono queste alcune delle rivendicazioni che, esattamente come nel novembre scorso, hanno portato questa mattina 24 maggio ancora una volta fuori da scuola gli studenti dell’istituto tecnico Cattaneo di San Miniato.
Uno sciopero che ha visto coinvolte numerose classi, circa la metà delle 43 attualmente attive nell’Istituto, per chiedere che “una serie di promesse che vengono fatte da tempo vengano anche mantenute dalla dirigenza”. Il tutto, anche questa mattina, in occasione della protesta, in quello che i ragazzi definiscono “un clima pesante” in cui qualche professore avrebbero “intimato agli studenti di presentarsi in aula per evitare eventuali ripercussioni”.
“Quello che ci preoccupa è che molte di queste cose sono ormai note da mesi, da inizio anno almeno o più – dicono Alessandro Macelloni e Greta Landi, due fra i rappresentanti d’Istituto degli studenti –. Da novembre 2023 ci ritroviamo senza macchinette e senza alcun tipo di genere alimentare all’interno della scuola. Il tutto per via di un problema burocratico che ancora non si è riusciti a risolvere nell’elaborazione del bando. In questi mesi, per sopperire a questo problema molti ragazzi hanno iniziato a contattare un negozio di alimentari vicino scuola per farci portare delle schiacciate o comunque delle bevande per la ricreazione, ma negli ultimi giorni il preside ce lo ha vietato”.
Fra i vari disagi che da tempo sono segnalati dai ragazzi e dai rappresentanti, anche quelli legati ai lavori tanto attesi alla struttura, oggetto proprio in questo periodo di un cantiere per la risistemazione delle facciate. Un iter iniziato dopo i crolli di mattoni del 2017 e le successive messe in sicurezza degli ingressi, a cominciare da quello principale che adesso dovrebbe essere liberato dalle impalcature. La fine dei lavori è prevista per il 13 maggio 2025. Intanto però la mobilità interna ai confini esterni della scuola è limitata. “Negli ultimi mesi noi studenti siamo stati costretti a passare tutte le 6 ore rinchiusi dentro scuola senza la possibilità di uscire, nemmeno a ricreazione o per prendere una boccata d’aria – dicono i ragazzi –. Il tutto con giardini che vengono lasciati spesso con l’erba alta”. Ancora tutta da risolvere la questione, già denunciata in novembre, del ‘giardino della biodiversità’, il giardino ‘pensile’ sul tetto dell’edificio al centro di attività didattiche negli anni scorsi e ora chiuso, sempre per lavori necessari.
“Anche alcune attività interne vanno a rilento – ricordano i ragazzi –. Ci avevano dato l’ok allo svolgimento del periodo di autogestione, ma alla fine, dopo che ci eravamo già organizzati, hanno bloccato tutto. A seguito di una richiesta del 23 aprile di una giornata d’autogestione, ormai di tradizione da anni al Cattaneo, il preside ci ha fatto organizzare tutta la giornata contattando enti come Croce Rossa, una psicologa per trattare di educazione sessuale e psicologica e altri enti per svolgere delle attività dedicate. Dopo una serie di mail con noi rappresentanti d’Istituto, dove ci invitava a organizzare nei minimi dettagli la giornata con tanto di bozza di circolare tre giorni prima l’autogestione qualcuno si ricorda di una legge, di cui erano ovviamente a conoscenza perché l’anno scorso venne organizzata la medesima giornata, che avrebbe vietato lo svolgimento di tale attività nell’ultimo mese di scuola. Niente di fatto”.
“Quello che vorremmo – concludono – è solo un po’ di maggiore considerazione da parte della dirigenza, che quest’anno ha fatto tante promesse ma senza mantenere”.