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Cronaca
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Il mattone contro la vetrina sfonda una porta aperta: “Servono più telecamere”

13 marzo 2024 | 15:41
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Il mattone contro la vetrina sfonda una porta aperta: “Servono più telecamere”

Secondo i residenti, non si tratta di un fatto isolato

L’atto vandalico compiuto la notte scorsa nei confronti della sede della Misericordia a Fucecchio ripropone un tema importante per la vivibilità nel centro cittadino: quello della sicurezza, ed in particolare nelle ore serali e notturne. Il lancio di un mattone, presumibilmente recuperato da un vicino cantiere, contro la vetrata dell’impresa funebre dei confratelli in corso Matteotti sfonda infatti una porta già aperta: quella della necessità sollevata da più tempo e da più parti di una rete della video sorveglianza più capillare, puntuale e moderna dell’attuale sul cui perfetto funzionamento vi sono sempre stati molti dubbi.

Non è ammissibile infatti come ha precisato lo stesso governatore Gino Macchiaroli con una nota dell’associazione “che in corso ci sia una telecamera che non funziona e non ci siano altre telecamere nel centro del paese”. Un’eventualità, noi aggiungiamo, che forse andava già pensata in fase di progettazione dell’intervento di riqualificazione di corso Matteotti terminato di recente, con l’auspicio che ciò possa invece avvenire con una strumentazione più funzionale e moderna dell’attuale in piazza Amendola nella quale a breve dovrebbero partire i lavori di rigenerazione. Un’implementazione che sarebbe opportuno estendere anche a via Checchi, via del Giglio, piazza Niccolini e via La Marmora, quest’ultima spesso teatro di episodi di danneggiamento in particolare nelle ore festive e notturne.

Pare infatti che quanto accaduto nella notte di ieri alla sede della Misericordia in corso Matteotti non sia un fatto isolato. Un abitante del posto residente ci ha riferito di avere trovato il portone di casa graffiato, forse con un punteruolo o con un vetro, come altri sempre sullo stesso lato della strada. Si parla anche di danni recenti alle vetture parcheggiate e di gomme bucate. Non è detto che tutti questi episodi siano collegati tra loro, e magari riconducibili alla stessa, o stesse, persone. Si tratta comunque di comportamenti che con una rete di video camere più funzionale e moderna dell’attuale ormai obsoleta, che risale a circa quindici anni fa, potrebbero essere contrastati ed eventualmente perseguiti grazie all’aiuto degli occhi elettronici in ausilio al prezioso e costante servizio di prevenzione delle forze dell’ordine.