
L’ex ministro: “È la fine di un incubo, dopo 7 anni giustizia è fatta”
Tra le 8 assoluzioni, per il caso Consip, ci sono quelle di Tiziano Renzi,padre dell’ex premier Matteo Renzi, e di Luca Lotti, ex ministro. Gli altri 6 assolti sono l’ex parlamentare Italo Bocchino, gli imprenditori Alfredo Romeo e Carlo Russo, il carabiniere Emanuele Saltalamacchia, all’epoca dei fatti comandante dei carabinieri della Legione Toscana, Filippo Vannoni, ex presidente di Publiacqua e Stefano Massimo Pandimiglio.
Lo ha stabilito il tribunale di Roma, che ha visto anche due condanne per i carabinieri Gianpaolo Scafarto (1 anno e 6 mesi) e Alessandro Sessa (3 mesi),accusati, a vario titolo, di millantato credito, traffico d’influenze, tentata estorsione, favoreggiamento, falso, rilevazione di segreto.
Luca Lotti, ex ministro dello sport ed ex sottosegretario alla Presidenza del consiglio dei ministri. L’ex braccio destro di Matteo Renzi, originario di Montelupo Fiorentino, ha salutato con un lungo post la lunga vicenda che lo vede sulla graticola dal dicembre 2016: “Assolto perché il fatto non costituisce reato. 7 anni e 2 mesi. 2635 giorni. È la fine di un incubo. Il processo Consip si è concluso. Un processo lungo, lunghissimo. Un iter che ho seguito dal primo giorno del processo, anzi dal primo momento che la parola Consip ha invaso, travolto e letteralmente stravolto la mia vita. Dal giorno in cui ho scoperto dai giornali di essere indagato (era il 23 dicembre 2016) ho chiesto di essere sentito, mi sono sottoposto a un confronto con il mio diretto accusatore, tre interrogatori nella fase delle indagini, un esame durante l’udienza preliminare e un’ultima interrogazione durante il dibattimento di primo grado. Non ho mai sollevato un legittimo impedimento tanto da essere in aula e non in Parlamento anche il giorno della seconda elezione del Presidente della Repubblica Mattarella. Non ho perso nessuna delle udienze che mi riguardavano. Ho sempre avuto fiducia nella serietà della magistratura. Ora, con certezza definitiva, sappiamo la verità., Dopo oltre 7 anni, giustizia è fatta. Vorrei guardare negli occhi tutte le persone superficiali e i vigliacchi che hanno subito ‘emesso sentenze’ di colpevolezza, i leoni da tastiera, i tanti politici – anche del mio partito – che hanno vomitato accuse e giudizi su di me. Vorrei solo guardarli. Senza dire una parola. A nessuno di loro auguro di subire quello che ho subito io in tutto questo lunghissimo periodo. Nel 1710, non proprio l’altro ieri, lo scrittore irlandese Jonathan Swift aveva scritto: “La falsità vola e la verità arriva zoppicando dopo di essa”. Aveva ragione! Perché sì, questo processo è formalmente finito, ma ci vorrà ancora un po’ per chiudere quello che è stato uno dei traumi più dolorosi che ho dovuto affrontare. Come è cambiata la mia vita lo sanno le persone che mi sono state vicino e che ringrazierò sempre, a partire dalla mia famiglia e gli amici veri. È a loro che vanno i miei pensieri e il mio grazie più grande. Loro sanno chi sono, non hanno mai avuto dubbi e questa è la ricchezza che conta di più. Un ringraziamento speciale, infine, a Franco Coppi e a Ester Molinaro: la loro grandissima professionalità resterà per me un esempio profondo e incancellabile. Adesso mi interessa solo il futuro, è lì che passerò il resto della mia vita”.