in provincia di pisa |
Cronaca
/

Finanza nei compro ora, 4 non sono in regola per l’antiriciclaggio

8 marzo 2024 | 11:45
Share0
Finanza nei compro ora, 4 non sono in regola per l’antiriciclaggio

La Guardia di Finanza di Pisa ha intensificato i controlli nei compro oro presenti nella provincia, per verificare il rispetto delle norme in materia di antiriciclaggio: quattro sono risultati non in regola.

Molte le persone, in difficoltà, che talvolta sono costrette a vendere oggetti preziosi d’oro di famiglia, per far fronte alle ordinarie esigenze di vita. Inoltre, non raramente accade invece che i malviventi tentino di “monetizzare” il provento di furti, cedendo la refurtiva alle predette attività economiche.

A fronte del controllo di numerosi esercizi che nella provincia di Pisa gestiscono attività di “Compro Oro”, compravendita o permuta di oggetti preziosi usati ad opera delle Fiamme Gialle pisane, quattro sono risultati non in regola con le norme antiriciclaggio. L’attività di controllo ha riguardato gli obblighi e l’adeguata verifica della clientela, cui sono soggetti gli operatori professionali in oro. In particolare, un esercizio commerciale di Pisa è stato sanzionato amministrativamente per non aver compilato correttamente le schede di catalogazione dei preziosi ricevuti, con la necessaria chiarezza e completezza.

In un altro esercizio commerciale di Pisa è stato accertato che sulle schede relative alle operazioni di compro oro di importo pari o superiore a 500 euro effettuate a mezzo bonifico bancario, non risultavano indicati gli estremi identificativi dei bonifici, né dei conti correnti utilizzati.

In un altro caso, un esercizio commerciale di Cascina si era reso responsabile dell’inosservanza plurima degli obblighi di conservazione, in quanto nella redazione delle apposite schede aveva omesso di indicare gli estremi del mezzo di pagamento utilizzato e dell’inosservanza degli obblighi di identificazione,

A tutte le attività commerciali risultate non in regola sono state inoltre comminate sanzioni amministrative che vanno, a seconda dei casi, da un minimo di mille a un massimo di 20mila euro.