Chiede di installare delle “casette” ma realizza stalla, pozzo, strade e recinti: ora dovrà demolire tutto

La polizia municipale ha trovato una situazione non rispondente alla Segnalazione Certificata di Inizio Attività
Pensava forse di poter realizzare qualcosa di più consistente e voluminoso rispetto a quanto certificato al settore tecnico del comune. Quanto posto in essere però non sfugge agli occhi vigili della polizia municipale di San Miniato: ora il proprietario del terreno ed esecutore dell’intervento, dovrà rimettere tutto com’era in precedenza.
La vicenda inizia infatti con il deposito al Comune della Segnalazione Certificata di Inizio Attività con dichiarazione che l’intervento “consiste nella installazione di manufatti per l’attività agricola amatoriale che non comporta trasformazione permanente del suolo”. La verifica della polizia municipale riscontra invece una realtà ben diversa. Al posto dei 30 metri quadrati coperti da destinare a depositi attrezzi ed altrettanti da destinare a ricovero bovini, sono state realizzate delle strutture intelaiate metalliche delle dimensioni complessive di 14,40 x 15 metri ad uso stalla con copertura e pareti in pannelli e lamiera. E’ stata inoltre realizzata, si legge nel provvedimento sindacale, una strada di accesso alla stalla mediante movimentazione terra e posa di stabilizzato, sbancato un terreno, ed installati box per cavalli in legno sul nudo terreno.
E‘ stata altresì recintata l’abitazione con muretto e sovrastante ringhiera e l’intera proprietà lungo la strada nel tratto asfaltato con pali di castagno e rete elettro saldata e realizzato anche un pozzo senza le relative autorizzazioni. È stato inoltre, rilevato, si legge sempre nel provvedimento, dal confronto fra lo stato attuale dei luoghi, la carta dei vincoli allegata al vigente regolamento urbanistico, nonché le foto presenti in rete, che lungo la strada asfaltata insieme ai lavori di realizzazione della recinzione sono stati congiuntamente eseguiti lavori di movimentazione terra e eliminazione di una porzione di area boscata oggetto di vincolo paesaggistico e idrogeologico in assenza delle necessarie autorizzazioni.
Il proprietario del terreno ed esecutore degli abusi, in base all’ordinanza emessa dal dirigente dei servizi tecnici, ha ora 90 giorni di tempo per demolire quanto realizzato abusivamente e ripristinare lo stato dei luoghi. Il mancato adempimento comporta la sanzione che nella fattispecie corrisponde alla misura massima di 20mila euro. Il mancato adempimento per alcuni punti specifici indicati nel provvedimento prevede invece la sanzione corrispondente a 5mila euro.