
Presente una delegazione del Comune di San Miniato. Il ricordo del governatore Giani: “Ha dipinto il nostro paese con toni di autenticità e profonda umanità”
Con una commossa cerimonia laica in Campidoglio, questa mattina il mondo del cinema ha dato l’ultimo saluto al regista sanminiatese Paolo Taviani, scomparso a 92 anni il 29 febbraio scorso, dopo una breve malattia. Presente a Roma anche una delegazione del Comune di San Miniato con il sindaco Simone Giglioli, intervenuto dopo il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, e dall’assessore alla cultura Loredano Arzilli per portare alla moglie Lina Nerli, ai figli Ermanno e Valentina e tutti i familiari, l’affetto e la vicinanza dell’intera comunità di San Miniato.


“La nostra comunità è molto legata a Vittorio e Paolo e a tutta la famiglia Taviani, come dimostrato anche nel settembre scorso quando Paolo è venuto per l’ultima volta nella nostra Città, la prima dalla morte di Vittorio, ed ha trovato ad attenderlo un vero bagno di folla – ha dichiarato il sindaco -. L’occasione è stata quella di celebrare i 40 anni de La notte di San Lorenzo, per il mondo la loro pellicola più celebre, un capolavoro assoluto, mentre per chi, come noi, è sanminiatese, rappresenta molto di più. La strage del Duomo è un episodio che ha segnato profondamente la nostra comunità, un tragico accadimento che Vittorio e Paolo avevano vissuto in prima persona, seppur da giovanissimi, e che diede l’avvio alla loro sfolgorante carriera cinematografica – ha raccontato ancora il sindaco -. Il primo documentario che realizzarono insieme, si chiamava infatti San Miniato 1944, una pellicola che, purtroppo, è andata perduta, ma che in qualche modo rappresenta una sorta di anticipazione di ciò che poi sarebbe diventata La notte di San Lorenzo, un film che oscilla continuamente tra ricordi personali e memoria collettiva, cronaca e fantasia, con l’attenzione rivolta ai pensieri, alle parole e ai gesti della ‘povera gente’, incarnando così l’identità dei sanminiatesi – ha concluso il sindaco – Paolo e Vittorio, così come il fratello minore Franco, sono nati in via Maioli a San Miniato, nel quartiere dello Scioa, in quella che per i sanminiatesi è la via degli artisti, dove ancora oggi la loro famiglia possiede una casa. L’anno scorso, per celebrare personaggi illustri che hanno popolato questo quartiere, abbiamo affidato ad alcuni street artist la realizzazione di pitture su saracinesca, opere che raffigurano artisti, politici, letterati, eccetera: di fronte alla casa dei fratelli Taviani c’è una splendida saracinesca blu notte, con una pioggia di stelle cadenti e Paolo e Vittorio seduti su due sedie da regista che sembrano sorridere ed osservarci. Quando passeremo di fronte alla loro casa di via Maioli, loro saranno lì a guardarci, come hanno sempre fatto, perché, in fondo, non se ne sono mai veramente andati da San Miniato, e d’ora in poi vivranno nei nostri ricordi e nelle pellicole che ci hanno consegnato, testimonianze indelebili della loro sensibilità e di una eccezionale e personale visione del mondo”.
L’omaggio della Toscana a Paolo Taviani lo ha portato anche il presidente della Regione Eugenio Giani che ha partecipato stamani a Roma, in Campidoglio, alla cerimonia funebre in onore del regista scomparso nei giorni scorsi. “Paolo lascia un vuoto incolmabile non solo nel mondo del cinema – ricorda Giani – ma nel cuore di tutti noi che abbiamo condiviso con lui le origini, ma anche l’amore per questa terra, la Toscana, per le le sue tradizioni e la sua gente”.
“Con il fratello Vittorio – ricorda Giani – sono stati figure di riferimento per il cinema italiano. Pensare alla Notte di San Lorenzo, a Cesare deve morire, a Kaos significa sottolineare la sensibilità popolare e la loro attenzione alle fascia più autentica e fragile della società. Paolo e Vittorio sin dagli anni Cinquanta si erano trasferiti a Roma ma restano figli della nostra amata San Miniato e sempre legati con passione e talento alla Toscana”.
“Paolo, insieme a suo fratello Vittorio – conclude Giani – ha dipinto il nostro paese con toni di autenticità e profonda umanità. La tua arte e il tuo spirito continueranno a guidarci, come faro di creatività e passione, che la terra ti sia lieve Paolo”.