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Cronaca
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Controlli nella filiera della pesca: chiuso un ristorante e maxi multa a un’azienda in provincia di Firenze

21 febbraio 2024 | 11:13
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Controlli nella filiera della pesca: chiuso un ristorante e maxi multa a un’azienda in provincia di Firenze

Sanzioni per 100mila euro in tutta la regione

Sei tonnellate di prodotti ittici e 3 attrezzi professionali da pesca sottoposti a sequestro, 60 operatori multati per un totale di quasi 100mila euro di sanzioni,236 ispezioni effettuate, 60 illeciti riscontrati oltre alla chiusura temporanea di un ristorante. Si sintetizzano così i dati di una complessa operazione di controllo sulla filiera della pesca in tutta la regione Toscana, in mare e a terra, finalizzata alla tutela della risorsa ittica e al contrasto della pesca e del commercio illegale, una pesca che rappresenta una concorrenza sleale per i tanti addetti del settore, soprattutto per i piccoli pescatori locali che operano secondo le regole.

I controlli sono scattati all’inizio di quest’anno e sono terminati nella prima decade del mese di febbraio a conclusione dell’operazione “SpINNaker” (INN, acronimo di Pesca Illegale Non dichiarata e Non regolamenta) disposta dal Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto dopo le festività natalizie e sviluppata su tutto il territorio nazionale.

Gli ispettori della Guardia Costiera hanno condotto una serie di verifiche a partire dalla produzione primaria – la pesca in mare – nei punti di sbarco, nonché alle successive fasi della distribuzione nei depositi delle società di importazione, i rivenditori all’ingrosso e le grandi piattaforme logistiche di distribuzione, fino ad arrivare alla vendita al consumatore finale nelle pescherie e ristoranti.

Il nucleo ispettivo regionale del centro controllo area pesca della capitaneria di Porto di Livorno ha sottoposto a sequestro amministrativo, circa 5 tonnellate di prodotti ittici,rinvenuti in un punto vendita all’ingrosso in provincia di Firenze, pronti ad essere inseriti nel circuito commerciale nazionale senza la prevista documentazione attestante la legalità del pescato in conformità alle leggi internazionali. Gran parte della merce è risultata anche conservata in modo non conforme rispetto alle stringenti regole di prevenzione che l’azienda avrebbe dovuto rispettare durante le fasi di stoccaggio, commercio degli alimenti nonché di smaltimento degli scarti di lavorazione. Al titolare dell’azienda sono state comminate sanzioni amministrative per un totale di 3.500 euro.

Infine, nell’entroterra toscano i militari di Livorno durante un’attività ispettiva eseguita congiuntamente ai funzionari del Dipartimento – Unità Sicurezza alimentare – della prevenzione dell’Asl, hanno riscontrato diversi illeciti tra cui la mancata esibizione della documentazione di tracciabilità e la violazione dei requisiti generali igienico sanitari che hanno condotto alla chiusura temporanea di un ristorante a Calenzano, gestito da cittadini stranieri a causa delle gravi carenze igienico sanitarie riscontrate.