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Cronaca
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Nel cantiere del crollo c’erano operai non in regola con il permesso di soggiorno

19 febbraio 2024 | 22:27
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Nel cantiere del crollo c’erano operai non in regola con il permesso di soggiorno

L’area sarà sottoposta a sequestro appena recuperato l’ultimo disperso

Mentre si scava ancora per ritrovare il corpo senza vita della quinta vittima, a fare il punto sul crollo del cantiere Esselunga in via Mariti a Firenze è stato il procuratore capo Filippo Spezia. Nel fascicolo aperto per omicidio colposo plurimo, al momento,  ancora non ci sono indagati.

“E’ prematuro dire qualcosa – le parole del magistrato inquirente –  ma il dato molto empirico che ci siamo fatti da un primo sopralluogo è che vi fossero diverse criticità, che abbiamo constatato nel momento in cui ci siamo portati nel cantiere.  Le indagini si profilano complesse sotto molteplici profili. Sono state prontamente adottate iniziative per acquisire al procedimento gli elementi di prova, non solo documentali, per ricostruire i fatti accaduti ed accertare eventuali responsabilità. Ovviamente il lavoro non è ultimato però possiamo dire che abbiamo messo al riparo i principali dati probatori che ci serviranno per le ricostruzioni anche di tipo tecnico”.

Gli operai impiegati nel cantiere lavoravano per tre ditte diverse. I nomi delle vittime ci sono, ma, come confermato dal procuratore, la difficoltà è abbinarli ai corpi straziati: “Occorrono specifiche, anche di tipo genetico perché questi corpi sono davvero in condizioni drammatiche”.

Spezia ha poi confermato che nel cantiere erano impiegati lavoratori non in regola con il permesso di soggiorno: “Dalle prime verifiche compiute risulta che per alcuni dipendenti, operai, vi fosse una condizione di irregolarità circa la loro presenza sul territorio nazionale. Diverso è il discorso di completamento delle verifiche per quanto riguarda le posizioni contrattuali e quanto altro”.

L’area  – ha concluso – verrà sottoposta a sequestro all’esito del rinvenimento della dell’ultimo disperso”.