Ladri a Santa Cristiana, sfondato portone del Seicento

Le suore avrebbero dovuto essere in chiesa per la funzione, ma una si è attardata e ha sentito i rumori
Non si salvano neppure i monasteri dai furti e tentativi di furto. Dopo il santuario di San Romano, è toccato al convento di Santa Cristiana di via Viucciola a Santa Croce sull’Arno. Nella serata del 7 gennaio infatti le suore agostiniane hanno rischiato di trovarsi faccia a faccia con i ladri.
Verso le 18 infatti, le religiose si erano recate nella cappella annessa al monastero per partecipare alla funzione religiosa dal coro. Ad un certo punto, una suora che avrebbe dovuto partecipare alla funzione dalla chiesa si era scordata qualcosa e quindi uscita dalla chiesa si è trovata a passare davanti al pesante portone seicentesco e proprio qui da dentro ha sentito dei forti colpi contro la porta.
La religiosa spaventata da quanto stava accadendo, è subito tornata sui suoi passi per andare a chiamare le altre suore in chiesa. Quando le tre consacrate si sono trovate di fronte al portone ormai non si avvertivano più colpi e così hanno provato ad aprire e si sono subito accorte che qualcuno aveva provato a forzare la pesante porta in legno lasciando anche evidenti segni del tentativo di scasso.
I ladri infatti per cercare di aprire il protone hanno utilizzato anche un piede di porco, forse pensando che le suore a quell’ora non fossero in chiesa e quindi pensava di avere mano libera.
Sicuramente l’obiettivo dei malviventi era cercare di arrivare alle offerte e alle elemosine del periodo natalizio, proprio come accaduto alcuni giorni fa al convento di San Romano. Con, in più, il fatto che Santa Croce ha festeggiato santa Cristiana proprio in questi giorni, fatto che potrebbe aver fatto pensare a offerte più importanti del solito.
Dell’episodio le suore hanno subito informato i carabinieri, che intervenuti da San Miniato hanno fatto un sopralluogo nel convento e hanno riscontrato dei leggeri segni di scasso anche sulla porta esterna, quella più facile da aprire che sicuramente era stata aperta qualche minuto prima di trovarsi davanti al pensate portone seicentesco. Alla fine i ladri non hanno preso nulla ma proprio il protone è stato danneggiato. Si tratta di un arredo del ‘600 catalogato dalla sovrintendenza e che ha un indubbio valore artistico.