Un 2023 segnato dalla cronaca nera in Toscana: dalla scomparsa di Kata agli omicidi

Tanti i morti sulle strade e gli infortuni fatali sul lavoro
In Toscana sono stati tanti i gravi fatti di cronaca nera che hanno segnato questo 2023, ormai alla fine: gli imbrattamenti degli attivisti del clima, come quello a Palazzo Vecchio, la scomparsa, a Firenze, della piccola Kata, la bimba peruviana di cui ancora, dopo quasi 7 mesi, non si hanno tracce; gli omicidi di Vefa Klodiana e di Safaei Chakar Kiomars, uno a Castelfiorentino e l’altro a Novoli, quello dei due anziani coniugi, Umberto della Nave e Dina Del Lungo, trovati senza vita nella loro casa a Bagno a Ripoli, Luigi Pulcini, l’ex commerciante 75enne ucciso davanti ad un bar ad Altopascio: l’elicottero precipitato a Massa Carrara con la giovane pilota, Noemi Maiolani, morta carbonizzata.
Senza dimenticare l’alluvione, che ha distrutto case e aziende nel fiorentino, pratese, pistoiese e pisano, i tanti morti in incidenti sulle strade toscane, ultimi quelli di Natale e Santo Stefano, gli infortuni fatali sul lavoro, i cadaveri senza nome rinvenuti sulla spiaggia e nei boschi per i quali sono in corso, ancora, le procedure di riconoscimento, e le tante operazioni di polizia, carabinieri, guardia di finanza e tutte le forze dell’ordine che hanno portato ad arrestare e denunciare ladri, rapinatori, spacciatori, truffatori, pedofili.
Che cosa resta del 2023 nella memoria degli italiani? L’evento di cronaca più citato è l’uccisione di Giulia Cecchettin, con il successivo movimento d’opinione contro la violenza sulle donne: lo indica il 60%. Per oltre il 50% a caratterizzare l’anno che si chiude sono stati soprattutto il perdurare dell’inflazione, con l’aumento del costo della vita, e gli eventi climatici estremi, a partire dall’alluvione in Romagna.
Più di un terzo dei cittadini cita anche la cattura e la successiva morte del capo di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro.
È quanto emerge dal sondaggio di fine anno dell’Istituto Demopolis, che ha analizzato gli ultimi 12 mesi nella memoria dell’opinione pubblica.
A segnare invece il 2023 nel mondo, per oltre l’80% degli italiani, intervistati dall’Istituto diretto da Pietro Vento, è stato il violento attacco terroristico di Hamas e la pesante risposta di Israele con l’esplosione del conflitto nella Striscia di Gaza. Il 66% ricorda il perdurare della guerra in Ucraina, mentre circa un terzo segnala il crescente peso internazionale dei Brics (gruppo di Paesi formato da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), sempre più in competizione con il blocco occidentale costituito da Stati Uniti ed Europa. Il 33% mette in evidenza l’uso su vasta scala dell’intelligenza artificiale.