Caso di Dengue a Fucecchio, l’Asl rassicura: “Nessun allarme per la popolazione”
L’azienda sanitaria dopo la morte di una donna di 50 anni al ritorno da un viaggio all’estero: “La disinfestazione è solo a scopo precauzionale”
“Nessun allarme per la popolazione, la disinfestazione è solo a scopo precauzionale”. Così l’Asl ha voluto rassicurare i cittadini dopo il caso di Dengue a Fucecchio, costato la vita a una donna di 50 anni al ritorno di un viaggio in Thailandia.
“Si tratta di una malattia infettiva piuttosto rara, solo 14 casi riscontrati in Toscana da inizio anno, e diffusa soprattutto nelle aree tropicali e subtropicali di Africa, Cina, India, America latina e centrale e Australia – precisano dall’azienda sanitaria -. I casi europei e italiani, come quello avvenuto a Fucecchio, sono quasi sempre d’importazione (a seguito di viaggi nei luoghi in cui è diffusa) e non autoctoni. Il contagio non avviene da persona a persona, ma è mediato da zanzare. Per questa ragione vengono effettuati interventi di disinfestazione, a scopo quindi del tutto precauzionale. L’infezione da Dengue si manifesta, nella maggioranza dei casi, con quella che viene definita la Dengue classica caratterizzata da febbre alta improvvisa, mal di testa, dolore nella zona oculare, forti dolori muscolari, dolore addominale con nausea e vomito, possibile esantema e lieve epatosplenomegalia”.
“Nella maggior parte delle persone questi sintomi durano circa una o due settimane e si risolvono con una guarigione completa – proseguono -. In rari casi si può avere la febbre emorragica da Dengue (Dhf) che è una forma grave che può evolvere in uno stato di shock ipovolemico associato ad alta mortalità. Questi casi sono più comuni nei bambini e quando colpiscono gli adulti spesso si associano a una reinfezione che determina una alterata risposta immunitaria dell’ospite responsabile del grave decorso clinico”.