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Cronaca
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Icona del calcio fucecchiese, addio bomber Cinelli

6 ottobre 2023 | 11:59
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Icona del calcio fucecchiese, addio bomber Cinelli

E’ stato una delle migliori e piu rappresentative espressioni del calcio dilettantistico degli anni ’70. Il ricordo di mister Alvini

La Fucecchio calcistica e non solo, piange il suo bomber storico, bandiera e capitano di una squadra che appassionava e divertiva il pubblico dei Tre archi negli anni Settanta. La città questa mattina si è svegliata con un groppo in gola, a soli 71 anni compiuti lo scorso giugno, è venuto a mancare Luciano Cinelli, uno dei calciatori fucecchiesi più amati, protagonista con le sue reti per un decennio del calcio locale nel settore dilettantistico.

Appena si è sparsa la triste notizia in tanti hanno lasciato un messaggio, un ricordo, un apprezzamento, una foto del mitico attaccante e capitano della compagine bianconera conosciuto anche per la sua attività di commerciante del settore pellame. Icona del calcio fucecchiese, è stato una delle migliori e più rappresentative espressioni del calcio dilettantistico degli anni Settanta. Un tipo di calcio diverso da quello odierno in cui le ripartenze di oggi, allora si chiamavano contropiedi, in cui si giocava molto di più sulle fasce rispetto alle  “verticalizzazioni” de calcio di oggi. In cui i due terzini (oggi esterni bassi) con i numeri 2 e 3 sulla schiena francobollavano rispettivamente i numeri 11 e 7 della squadra avversaria, il numero 5 stava appiccicato al numero 9 avversario, e c’era il libero che raddoppiava la marcatura.

Era il calcio che si giocava solo la domenica pomeriggio, e con la radiolina all’orecchio, dallo studio di 90esimo minuto ci raccontavano le partite della serie A e la tribuna di allora, lato Bar smeraldo, del Tre archi, oggi Filippo Corsini, era piena zeppa di spettatori. Cinelli era un bomber di razza con il numero 11 sulla maglia, ma cucito nella pelle, rapido, veloce, ed opportunista sotto rete. Caratteristiche che gli hanno permesso di vincere la classifica cannonieri di tutti e tre i gironi del campionato Toscano Dilettanti con 19 su 23 incontri disputati, e quella sempre di capocannoniere nella stagione 74/75 della prima categoria con 22 reti, bissata la stagione successiva con 24 reti ed il passaggio nel campionato di Promozione. Per i difensori avversari non era semplice marcarlo, e le difese di allora, più granitiche ed arcigne di quelle di oggi, facevano fatica a contenerlo.

Arrivare in doppia cifra nei campionati di allora con i difensori che c’erano era ritenuta un’impresa. Chissà con la “marcatura a zona” del calcio di oggi, o con le “difese a tre”, Cinelli quante volte avrebbe gonfiato la rete. Ha giocato anche nel Cappiano ed a fine carriera nei rivali della Cuoiopelli. Gli è mancato solo di approdare nel calcio professionistico, anche se nel momento più prolifico della sua carriera, Silvano Bini, direttore sportivo dell’Empoli che all’epoca militava nel girone B della serie C, lo portò in azzurro per una breve esperienza dove però Cinelli non raccolse quanto avrebbe meritato.

Lascia la moglie e due figli, ed una comunità che lo ha sempre apprezzato sia come calciatore e come uomo, e che stamani lo ricorda con immenso affetto. Anche l’allenatore fucecchiese Massimiliano Alvini, che guida lo Spezia in serie B, appresa la triste notizia, ha espresso parole di affetto e ha fatto le condoglianze alla famiglia. Queste le sue parole: “Mi sono svegliato questa mattina qua a Spezia ed ho letto quello che non avrei voluto assolutamente leggere. Luciano per me è stato il bomber, l’idolo del nostro Fucecchio, il mister nel Bar Giuliano, l’amico con il quale sempre parlavamo con estremo piacere di calcio”.

Il funerale sarà sabato 7 ottobre nella chiesa di Santa Maria a Massarella alle 11.

“Un uomo che ha fatto molto per la comunità di Fucecchio – ha ricordato il sindaco Alessio Spinelli -, un simbolo della nostra città nel mondo dello sport e in particolare del calcio. Fu una giovane promessa del pallone negli anni ’60: cresciuto nelle giovanili del Fucecchio passò poi a quelle dell’Empoli fino a esordire in serie C, non ancora 18enne, nel campionato ’69-’70. Dopo una breve esperienza a Chiesina Uzzanese, tornò a Fucecchio per vestire la maglia bianconera per 6 stagioni consecutive. Un talento ben evidente a tutti tanto da meritarsi anche la convocazione nella nazionale italiana dilettanti.

Un brutto infortunio mise a serio rischio la sua carriera ma Luciano, con la tenacia che lo ha sempre contraddistinto, non si diede per vinto e proseguì nelle fila della Cuoiopelli. Appese le scarpette al chiodo, poi, trasferì il suo carisma dal campo alla panchina, allenando tante formazioni della zona. Una passione quella per il calcio e per Fucecchio che non lo ha mai abbandonato. La nostra comunità lo vuole ricordare con la vitalità e la forza che ha sempre mostrato in campo e fuori dal campo.

In questo momento di dolore voglio inviare un grande abbraccio alla moglie Lori, per tanti anni insegnante alla scuola elementare di Galleno, ai figli Francesco, anche lui sempre vicino alla nostra comunità con il suo spirito artistico (ha dipinto i cenci del Palio nel 2001 e nel 2006), e Cassandra che con abnegazione porta avanti ancora oggi l’azienda di famiglia. Ciao Luciano, ovunque tu sia adesso tieni alto il valore della tua Fucecchio come hai sempre fatto con la maglia bianconera”.