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Bimba scomparsa, gli arrestati hanno risposto al gip

9 agosto 2023 | 15:48
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Bimba scomparsa, gli arrestati hanno risposto al gip

Il magistrato si è riservato sulla convalida degli arresti

Non si sono avvalsi della facoltà di non rispondere: lo zio di Kata e gli altri tre cittadini peruviani arrestati dalla Squadra Mobile di Firenze lo scorso 5 giugno hanno risposto a tutte le domande durante gli interrogatori in carcere, avvenuti oggi a Sollicciano. Il gip si è riservato la decisione sulla conferma o meno degli arresti.

I quattro uomini, Carlos Martin De La Colina Palomino, 37 anni, noto all’ex Astor solo come `Carlos, Argenis Abel Alvarez Vazsquez, detto Dominique, 29 anni, lo zio materno Abel della piccola Kataleya, Nicola Eduardo Lenes Aucacus, 39 anni, e Carlos Manuel Salinas Menac, 63 anni, sono stati messi in carcere con l’accusa di gestire il racket degli affitti delle camere dell’ex hotel Astor, occupato abusivamente e sgomberato, da dove, due mesi fa, il pomeriggio del 10 giugno, è scomparsa la bimba di 5 anni, di estorsione, di tentativi di estorsione e rapina, di minacce ai danni di altri occupanti e tentato omicidio, quando l’8 maggio sul il cittadino ecuadoregno, temendo di essere ucciso, preferì lanciarsi dal secondo piano, precipitando in strada.

L’interrogatorio è iniziato questa mattina alle 9,30 all’interno di Sollicciano, in collegamento audiovideo col tribunale di Firenze dove il giudice delle indagini preliminari Angelo Pezzuti è stato affiancato da interpreti di lingua spagnola.

Il difensore ha tenuto a sottolineare che “l’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa nell’ambito di un procedimento penale distinto, diverso, da quello per il quale la procura procede per il sequestro di Kata”.

Intanto le indagini dei militari dell’Arma sulla scomparsa di Kata proseguono e  il pm Christine Von Borries ha affidato ad un consulente l’analisi dei cellulari  sequestrati allo zio, ai genitori e altri parenti, dove, secondo gli inquirenti, potrebbero essere “custodite” informazioni di cui gli inquirenti non erano a conoscenza.