Era un pilastro del Distretto: è morto “il babbo” di Gruppo David e Incas




Partito come operario in una delle conce attive all’indomani del conflitto, Rosati è stato capace di creare un impero che ha segnato la storia del comprensorio
Nonostante gli acciacchi che negli ultimi anni gli avevano reso complicato muoversi e camminare, il primo pensiero era sempre rivolto alla conceria: “Quanto mi piacerebbe rivedere la mia bella Incas” ripeteva spesso ai figli con un sospiro di nostalgia, dopo essersi informato su come andavano le cose.
“Quanti ordini ci sono?” domandava subito a Piero e Renzo ogni volta che passavano a trovarlo, con la passione e l’affetto di chi ha vissuto il lavoro e la propria azienda come fosse il più caro dei legami familiari. Una vita quasi irripetibile quella di Franco Rosati, storico conciatore di Santa Croce sull’Arno, fondatore del Gruppo David e della conceria Incas, morto questa mattina 15 luglio alla soglia dei 98 anni, che avrebbe compiuto il prossimo 8 settembre. Un pioniere e un pilastro dell’attività conciaria, appartenente a quella ristretta cerchia di conciatori che davvero hanno plasmato e accompagnato il Distretto negli anni del grande boom economico.
Partito praticamente da nulla, come semplice operario in una delle conce attive all’indomani del conflitto, Rosati è stato capace di creare in pochi anni un impero di aziende che ha segnato la storia del comprensorio. Nato da un famiglia di contadini e influenzato dal carisma del padre Cesare, agricoltore ma orgogliosamente istruito, Rosati ha dovuto sopportare i drammi e i lutti della guerra, in particolare la fucilazione del coetaneo e amico castelfranchese Remo Bertoncini a cui era legatissimo. Entrato a lavoro al termine della guerra nella più umile delle mansioni conciarie, quella di scarnatore, Rosati ha dato avvio alla sua avventura imprenditoriale l’1 maggio 1955, con la fondazione del marchio Il Veliero insieme ai soci Renato Rovini e Damasco Melai. Fu l’inizio di una cavalcata di successo, seguita di lì a pochi anni dalla nascita del Gruppo Rosati, poi ribattezzato Gruppo David, a cui facevano capo diverse aziende della zona e all’interno della quale fu fondata nel 1972 la conceria Incas, successivamente trasferita nell’attuale sede di Castelfranco in un nuovo stabilimento di concezione avveniristica per l’epoca. Una realtà guidata dagli eredi dei fondatori, a cui Franco è rimasto sempre legatissimo, continuando a frequentare la conceria fino a pochi anni fa. Risalgono al 2015, infatti, le immagini del compleanno in azienda per festeggiare con i dipendenti il traguardo dei 90 anni.
Punto di riferimento per il tessuto imprenditoriale della zona, Rosati è stato attivo a lungo anche nelle strutture consortili e di rappresentanza del distretto, a cominciare dal depuratore e dall’Associazione Conciatori. Da sempre appassionato di caccia e pesca, è stato anche un grande amante dei viaggi, spesso esotici, molti dei quali in compagnia dell’amico Piero Caponi,altro storico conciatore – più giovane di lui di una decina d’anni – morto lo scorso 25 marzo. Nell’agosto di 3 anni fa, invece, Rosati aveva dovuto salutare la moglie Gina, con la quale il mese successivo avrebbe festeggiato i 70 anni di matrimonio.
Tantissimi da questa mattina i messaggi di cordoglio arrivati ai familiari di Rosati da tutto il comprensorio e del mondo imprenditoriale locale e nazionale, a cominciare dall’Unic di cui il figlio Piero è vicepresidente. Il funerale è stato fissato per domani, domenica 16 luglio, nella chiesa di Sant’Andrea, a breve distanza dall’abitazione di famiglia (in via San Tommaso 127) dove la salma di Rosati è esposta da questa mattina. Al termine della funzione sarà tumulata nella cappella di famiglia all’interno del cimitero di Santa Croce.