
Le indagini a un punto fermo: nessuna traccia, nessuna pista certa
Sono passate tre settimane, oggi, dalla scomparsa della piccola Kata e ancora si naviga nel buio.
Della bimba peruviana di 5 anni, nessuna traccia, nessuna notizia, nessuna pista certa, nonostante gli inquirenti – Carabinieri e Procura – lavorino h 24 alle ricerche. Nemmeno i reparti speciali dell’Arma, che hanno passato al setaccio col luminol ogni “angolo” dell’ex hotel Astor, dopo il sequestro e lo sgombero, sono riusciti a trovare elementi utili, mentre oltre 1500 telecamere di videosorveglianza di Firenze sono al vaglio degli esperti, cosi come i video privati emersi e acquisiti negli ultimi giorni.
Nessuna svolta, al momento, nemmeno dopo le nuove perquisizioni fatte ieri nello stabile a Novoli, nei garage e nella ditta adiacente, incluso il furgone dei titolari, che non risultano indagati.
Tra le ipotesi resta in piedi quella del rapimento a scopo di estorsione, ma contro ignoti
Nessuno parla: ma qualcuno sa qualcosa e forse tace per paura? Rompere il muro dell’omertà non è facile.
“I genitori sono demoralizzati – ha affermato l’avvocato Sharon Matteoni che assiste la famiglia peruviana con il collega Filippo Zanasi – perché sono passati molti giorni e ancora non si sa niente di certo”.
L’unica immagine della piccola resta quella dello scorso 10 giugno pochi minuti dopo le 15 quando rientra nel cortile dello stabile.
E le domande restano le stesse: chi l’ha presa?, dove è Kata?, e ancora viva?