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“Un commento può far crollare una persona”: la ragazza aggredita nelle Cerbaie lancia un appello ai leoni da tastiera

19 giugno 2023 | 19:55
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“Un commento può far crollare una persona”: la ragazza aggredita nelle Cerbaie lancia un appello ai leoni da tastiera

“Sono fiera di non essere un’assassina e orgogliosa della famiglia”

“Ne uccide più la penna della spada”. Lo sappiamo bene noi, abituati a misurare le parole per professione. Non riesce proprio a capirlo, invece, chi usa i social come fossero il terrazzo di casa e le parole scambiate con la vicina le portasse via il vento. Non so quante volte ce lo siamo detti in questi anni: i social non sono un diario segreto che legge solo chi scrive, ma una piazza dalla quale si urlano cose che restano lì, per sempre o giù di lì.

Lo sa bene la ragazza aggredita tornando a casa nelle Cerbaie, che a 9 mesi da quell’episodio ha ancora chiari in testa certi messaggi letti, oltre alla terribile esperienza vissuta. E vuole raccontarlo in una lettera, che riportiamo integralmente.

Sono passati poco più di 9 mesi da quel primo settembre e anche più veloce di quanto potessi aspettarmi. Qualche giornata più dura di altre, qualche notte più lunga di altre, ma i mesi sono comunque trascorsi e forse oggi posso dire di stare quasi bene.
Dimenticato? Assolutamente no, ma superato o almeno siamo sulla buona strada.
Inizialmente non volevo assolutamente che il mio nome venisse fuori, mi vergognavo e mi sentivo in difetto come se di punto in bianco non fossi più la vittima ma la carnefice.

Non so ancora perché sia qui a scrivere questo, io che non ho mai voluto dire una parola, ma ho il bisogno di confessare cosa realmente mi ha portato a vergognarmi come una ladra. E lo dico apertamente: è soprattutto colpa di alcuni di voi. Prendetevi 5 minuti per leggere alcuni dei tanti commenti che, nel corso dei mesi, ho letto sotto i vari articoli. Prendetevi 5 minuti per riflettere e per provare a mettervi nei panni di una ragazza sotto shock che leggeva queste cattiverie.

screenshot messaggi aggredita alle cerbaie

Sono stata accusata di essere una drogata che si era fermata a comprare e che probabilmente aveva fatto qualche pezzo (come se giustificasse una tentata violenza sessuale), sono stata accusata di essere ingenua per essermi fermata (scusate se non ho avuto il coraggio di schiacciare il pedale), sono stata giudicata da persone che neanche mi conoscono e che non hanno idea di come siano andate le cose solo per il piacere di dare aria alla bocca, ma soprattutto queste persone hanno avuto il coraggio di giudicare la mia famiglia che non ha fatto nient’altro che battersi per la propria figlia e per tutte quelle persone che sono costrette a percorre le strade che circondano le Cerbaie.

Non auguro a nessuno di passare quello che ho passato io, ma avrei voluto vedere quanti di voi avrebbero avuto il coraggio di schiacciare quel pedale e di mettere sotto una persona. Con il senno di poi, chiamarli persone è un’offesa per tutti gli esseri umani, ma vi assicuro che somigliano dannatamente a noi comuni mortali se non fosse per la cattiveria che hanno negli occhi.
Ad oggi vi dico che sono fiera di non essere un’assassina, sono fiera di essere una semplicissima ragazza che stava solo tornando a casa e soprattutto sono orgogliosa della famiglia che ho e se oggi cammino di nuovo a testa alta è soprattutto grazie a loro.
Vi do un consiglio a voi cari leoni da tastiera: riflettete prima di scrivere, perché quello che per voi può essere un banale commento per dare adito al vostro ego, può far crollare una persona.