Tasso di delitti, la Toscana è sesta. Pisa 22esima tra le province

Firenze è settima. Le denunce sono in calo
Toscana al sesto posto in italia per per tasso di delittuosità, con 3.812 reati per 100mila abitanti. Questo secondo i dati del 2021, fotografati dal Rapporto Irpet sulla sicurezza.
Tre le province presenti nella poco invidiabile top ten: Firenze, Prato e Livorno, rispettivamente settima, ottava e nona, mentre Siena è la migliore, classificandosi all’87esimo posto, preceduta da Arezzo, 75esima con 2.724, a sua volta preceduta da Pistoia, 41esima con 3.228. Risalendo la classifica Lucca è trentesima con 3.389, Massa Carrara, ventiseiesima con 3.509, Grosseto, ventiduesima con 3.569 e Pisa, ventunesima con 3.624.
Secondo il report il numero di reati denunciati, 140mila, è in calo costante dal 2013. Dopo il lockdown, nel 2021 i furti sono tornati a registrare una lieve crescita (+5mila denunce), rimanendo però al di sotto del pre-pandemia (-27mila denunce). In diminuzione sia nel 2020 sia nel 2021 le rapine in abitazione e negli esercizi commerciali, i reati legati agli stupefacenti e allo sfruttamento della prostituzione.
La Toscana staziona nelle postazioni alte per furto e danneggiamento di auto e scooter, quarta e per furti con destrezza in abitazione, negozi e veicoli in sosta, dove è quinta.
Dati un po’ più confortanti per omicidi volontari, tentati o consumati (13esima), per quelli colposi (17esima) e per minacce, violenze sessuali e lesioni dolose (14esima). In calo la percezione del rischio da parte dei cittadini intervistati: il rischio criminalità nella zona di residenza era “sentito” dal 37% nel 2016, nel 2021 è crollato al 18%.
“L’analisi di Irpet, che ringrazio per il lavoro compiuto, ci restituisce una fotografia della situazione a tratti incoraggiante – il commento dell’assessore Stefano Ciuoffo – Tuttavia sarebbe sbagliato abbassare la guardia. Serve invece proseguire il lavoro di squadra con le forze dell’ordine e l’impegno costante, di cui la Regione è indubbia protagonista, a creare reti di socialità per rendere sempre più vivaci e quindi sicure le nostre comunità”.
“La dimensione della delittuosità legata ai reati più comuni è assolutamente in linea con il peso economico e demografico della nostra regione – aggiunge il direttore di Irpet Nicola Sciclone – E con la più elevata incidenza di presenze turistiche. Con riferimento alla gravità dei reati, quelli più violenti sono tra i più contenuti in Italia. Nonostante che, oggi, molti reati comuni vengano resi noti e diffusi sui social, amplificandone l’eco e la percezione, non c’è su questo fronte uno specifico allarme”.