Keu, altri accertamenti su sequestri e perquisizioni allungano i tempi per l’udienza preliminare

Indagati eccellenti non hanno ancora ricevuto l’avviso di conclusione indagine
Gli indagati, le eventuali parti civili, e soprattutto i cittadini toscani dovranno attendere ancora qualche giorno perché la Dda di Firenze sta compiendo ulteriori accertamenti, specie su sequestri e perquisizioni già effettuate all’interno del procedimento giudiziario denominato Keu. Questo a volte è possibile che avvenga anche dopo l’avviso di conclusione indagini, che in questo caso è del novembre dello scorso anno.
La giurisprudenza di legittimità non sembra escludere la possibilità di compiere ulteriori investigazioni anche a seguito dell’invio del provvedimento, di cui all’art. 415-bis c.p.p., purché all’esito venga notificato un nuovo avviso di conclusione delle stesse. Ma alcuni indagati eccellenti ancora non hanno ricevuto l’avviso di conclusione indagine e questo dato spiega gli ulteriori accertamenti in atto. Molti indagati inoltre hanno chiesto di essere sentiti dai pm di Firenze titolare dell’inchiesta e tutto questo ha allungato un po’ i tempi per le richieste di rinvio a giudizio e per la fissazione dell’udienza preliminare.
Si tratta di un procedimento giudiziario complesso e delicato che vede 32 tra società, associazioni e persone indagate tra cui anche politici, imprenditori, e persone considerate vicine ad alcuni potenti clan di ‘ndrangheta. Le accuse a vario livello e titolo vanno dall’associazione a delinquere finalizzata a traffico illecito di rifiuti e inquinamento ambientale, oltre che indebita erogazione di fondi pubblici e corruzione in materia elettorale. La Dda di Firenze contesta, a vario titolo, i reati di associazione a delinquere per traffico illecito di rifiuti e inquinamento, corruzione in materia elettorale, e indebita erogazione di fondi pubblici ai danni della pubblica amministrazione, falso e impedimento del controllo da parte degli organi amministrativi e giudiziari.
Per altri indagati invece l’accusa verte sulla gestione dei rifiuti, dei reflui e dei fanghi industriali prodotti dal distretto conciario tra le province di Firenze e Pisa. Si tratta per la precisione di 26 persone fisiche e 6 società. Il Keu, altro non è che il materiale di risulta dei rifiuti conciari, e per la da sarebbe stato mescolato con altri materiali per realizzare, tra le altre cose, il fondo in un tratto del quinto lotto della Srt 429 tra Empoli e Castelfiorentino. La vicenda ha toccato anche la Valdera e il distretto di Arezzo. Proprio da Arezzo erano arrivati nuovi sviluppi perché, stando alle indagini, il Keu veniva mescolato a fanghi del distretto orafo per poi essere ceduto a ignari acquirenti, i quali avrebbero usato il mix per terreni o attività edili.
Il filone secondario del Keu denominato Calatruria invece è già in fase di udienze preliminari e coinvolge 12 imputati di vari reati, estorsione, illecita concorrenza con minaccia e violenza, aggravati dal metodo mafioso. La Regione Toscana intanto sta avviando l’iter per le prime bonifiche delle varie zone coinvolte (circa 13) perché è stato dimostrato dallo studio congiunto con l’università di Pisa che il Keu ossidandosi a contatto con acqua e aria produce il terribile e pericoloso cromo esavalente, una delle sostanze più cancerogene al mondo. Ma anche in questo ambito non mancano polemiche e discussioni. Insomma la questione resta al centro del dibattito politico e sociale in tutta la Toscana. Sul fronte giudiziario dunque se ne saprà certamente di più nei prossimi giorni.