L'intervento |
Cronaca
/

“Dobbiamo essere in prima linea: c’è un rapporto diretto tra ambiente e malattie”

27 maggio 2023 | 13:28
Share0
“Dobbiamo essere in prima linea: c’è un rapporto diretto tra ambiente e malattie”

La riflessione dell’Ordine dei Medici sui disastri ambientali

Sull’alluvione drammatica in Emilia Romagna interviene l’Ordine dei Medici di Firenze: “Da disastri simili una lezione anche per i dottori”.

Tutelare l’ambiente significa tutelare la salute delle persone, come medici dobbiamo essere impegnati in prima persona sul fronte dell’inquinamento ambientale e dei cambiamenti climatici, che rappresentano un’emergenza per la nostra società e per la nostra salute”. Lo ha detto Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine  durante i lavori del convegno che si è tenuto oggi a Firenze, nella Sala Meeting “Giovanni Turziani” OmCeo Firenze, dal titolo “Medico e ambiente: un impegno non più rinviabile”. Si sono confrontati pediatri, dermatologi, oncologi, docenti universitari, esperti e ricercatori di Cnr e Arpat.

E’ approfondita la letteratura scientifica sui danni a carico dei vari organi e apparati causati dall’inquinamento e dal surriscaldamento del pianeta, soprattutto nei Paesi più poveri – sottolinea Dattolo -. L’Organizzazione mondiale della sanità, che parla di “One Health” di “una salute”, mette ai primi posti anche l’impegno dei medici nel fare educazione, prevenzione nei confronti delle istituzioni e delle nuove generazioni, che, comunque, sono impegnate più degli adulti sul fronte dei cambiamenti climatici e della difesa dell’ambiente”.

Noi medici dobbiamo essere in prima linea, c’è un rapporto diretto tra ambiente e malattie senza dimenticare che la crisi climatica comporta una serie di disastri come quelli che in questi giorni sono tristemente saliti alla ribalta della cronaca con l’alluvione in Emilia-Romagna – spiega il presidente dei medici fiorentini -. La lotta per la tutela dell’ambiente, della biodiversità riguarda i medici direttamente e indirettamente. E’ proprio dall’acquisizione di una nuova consapevolezza scientifica sulle malattie di origine ambientale che i medici potranno svolgere un ruolo chiave di mediatori tra i cittadini e le istituzioni per arrivare ad attuare una prevenzione attraverso un cambiamento dei nostri stili di vita”.