Stupro di gruppo in spiaggia, il racconto della vittima in Aula

Nelle prossime udienze saranno ascoltati i testimoni delle parti
E’ iniziato a Livorno il processo, a porte chiuse, per i 4 ragazzi accusati di aver stuprato una 20enne del Cuoio. Erano finiti tutti e 4 in manette all’epoca dei fatti con l’accusa di aver violentato una ragazza. I carabinieri avevano infatti arrestato i 4 giovani della Val di Cecina, tra 23 e 26 anni, che secondo le ipotesi accusatorie avrebbero violentato una ragazza residente nel comprensorio del Cuoio sulla spiaggia di Marina di Bibbona la notte tra il 2 e il 3 agosto del 2020.
All’epoca dei fatti il provvedimento cautelare era stato eseguito a conclusione dell’indagine avviata alla fine dell’estate, quando la vittima si era recata al pronto soccorso denunciando lo stupro di gruppo. Gravi i particolari emersi nell’inchiesta: secondo quanto riferito ai carabinieri, uno dei ragazzi avrebbe preso gli slip della ragazza, li avrebbe fotografati condividendo il clic su whatsapp come un trofeo.
Violenza sessuale di gruppo su una 20enne, questo il capo d’accusa sui cui verterà la fase dibattimentale del procedimento a loro carico. Le indagini erano state eseguite dai carabinieri del nucleo investigativo di Livorno e coordinate dalla Procura ed erano partite dopo l’attivazione del “Codice Rosa“: la ragazza, residente in un Comune del Cuoio, si era infatti rivolta al pronto soccorso di Cecina, dichiarando di essere stata violentata da un gruppo di ventenni. La vittima davanti al giudice avrebbe ricostruito la notte in uno stabilimento di Marina di Bibbona, dove era arrivata il 2 agosto del 2020 intorno alle 23,30. Voleva incontrare le amiche che erano già lì. Aveva bevuto un paio di drink, poi ha detto di essersi allontanata con sei ragazzi, alle due del mattino, una volta chiuso il pub. Da quel momento, quattro di loro avrebbero abusato di lei sui lettini della spiaggia, mentre due se ne sarebbero andati prima, senza intervenire. Nelle prossime udienze saranno ascoltati i testimoni delle parti.