“Avrei voluto avvolgerti in un abbraccio per proteggerti quella notte”, l’addio a Matteo della mamma





Che al funerale ricorda l’ultima serata insieme per festeggiare la nuova casa
“Non sentirò mai più la tua voce chiamarmi mamma”. Sono alcune delle toccanti parole dedicate in chiesa dalla madre a Matteo Moriani, il giovane di 32 anni deceduto dopo lo schianto in auto nella notte fra martedì e mercoledì scorso in via Pietramarina a Vinci.
L’ultimo addio, dopo l’autopsia dei giorni scorsi che ha fugato ogni dubbio in merito alla tragedia, è avvenuto ieri pomeriggio nella chiesa di Sant’Andrea a Santa Croce, comune dopo il giovane era ancora residente nonostante ormai vivesse con la compagna. Un dolore che ha riempito tutta la chiesa nell’estremo saluto, con il messaggio della madre, letto da un’amica di famiglia, a testimoniare i giorni terribili della famiglia: quella originaria di Fucecchio, dei genitori, del fratello e della sorella, da cui proveniva il giovane, molto noto anche per la sua attività di pizzaiolo, e quella della giovane compagna Denise.
“Avrei voluto avvolgerti in un abbraccio per proteggerti quella notte, che ti ha portato via. La sera prima abbiamo avuto l’occasione di stappare una bottiglia per la tua nuova casa, con te e Denise – continua nella lettera la madre -. Si dice che un giorno forse tutti noi ci rivedremo. Si dice che non muore chi resta nel cuore di chi gli ha voluto bene. Ma io spero sempre che il tempo torni indietro, per un attimo, per darti l’addio che non mi è stato concesso. Per accettare che non sentirò mai più la tua voce chiamami mamma. Una forza che adesso posso cercare solo nelle tue nipotine Asia e Sofia, in Denise, nel tuo bambino”.
Sulla bara, in occasione dell’ultimo saluto, un mare di fiori dai tanti amici venuti a salutarlo, insieme alla maglia della Roma, il numero 23 del montopolese Mancini, e la sciarpa del Milan. Nei ricordi anche quella grande passione, la pizza, che nel frattempo era diventata anche una professione. “Una nebbia che ci angoscia, quella della morte” ha commentato il parroco don Donato Agostinelli, officiando il rito “Ma lo spirito donatoci da Gesù con il suo sacrificio, invitandoci a godere dei doni della vita, è qui a ricordarci che anche adesso il nostro fratello Matteo è nella pienezza della vita”.