





Stesa la nuova cementata ai due lati del corso d’acqua
Ultime settimane di lavori per la nuova passerella pedonale del Collettore di Santa Maria a Monte. L’opera, nata dalle “ceneri” della precedente incredibilmente venuta giù una sera del febbraio 2021, fa bella mostra di sé a pezzi già da qualche giorno nel parcheggio accanto al ponte. Cantiere (e questione) per molti versi ripristinati in tempi record, che dovrebbero portare alla soluzione del “fattaccio” a due anni e mezzo di distanza. I lavori, stando al cartello affisso fuori dal cantiere, dovrebbero finire a metà aprile, anche se a detta della sindaca uscenteIlaria Parrella potrebbero volerci alcune settimane in più.
E’ di pochi giorni fa la stesura della nuova cementata ai due lati del corso d’acqua, sopra i due appoggi già realizzati per la precedente passerella. Progetto definitivo i cui costi, rispetto al passato, erano già lievitati. Visto il tempo trascorso dalla stesura del progetto originario e le condizioni eccezionali che si sono venute a creare anche a causa sia della emergenza epidemiologica da covid 19 sia del conflitto bellico tra Ucraina e Russia, che hanno originato forti aumenti dei prezzi delle materie prime, in particolare per l’acciaio, nonché difficoltà di reperimento delle stesse, si è reso necessario ridefinire il progetto per adeguarlo alle condizioni attuali di mercato.
La variante approvata nel 2022 aveva portato il costo dell’opera dalle 250mila euro del 2019 a quasi 400mila. Intanto il tutto era stato corredato, in parallelo, con il ricorso per l’accertamento delle responsabilità del crollo del 2021. Tale ricorso fu promosso anche per le ragioni di eccezionale urgenza dipendenti dalla necessità di rimuovere, quanto prima, dall’alveo del Collettore le due parti della struttura, che vi si erano collocate a seguito del cedimento. Il Comune, in questo procedimento, si era configurato fin dall’inizio come parte lesa, in quanto ha subito un grave danno, poiché l’opera in corso di realizzazione è andata distrutta. La richiesta di accertamento tecnico è stata fondamentale per rimuovere l’ostacolo, garantire la pubblica incolumità e procedere alle verifiche necessarie per l’accertamento delle responsabilità in merito alle cause dell’accaduto.
L’esito della relazione del Ctu ha fugato i dubbi, evidenziando a suo tempo che: “Prove di laboratorio effettuate e verifiche di calcolo della saldatura indicano nella evidente cattiva realizzazione della saldatura che collegava il tubolare inferiore del concio 2 alla piastra di collegamento tra concio 3 e 2, la causa del collasso”. Lo spostamento della nuova campata potrebbe avvenire già la settimana prossima.