Sull’autovelox “spara multe” deciderà la Corte di Cassazione

L’Unione dei Comuni non ci sta a vedersi archiviare le multe fatte
L’autovelox sulla statale 67 a Montelupo Fiorentino continua ancora a far discutere. Stavolta ad esprimersi sui ricorsi, e quindi sul suo operato di apparecchio “spara multe” sarà addirittura la Suprema Corte di Cassazione. Nonostante da diversi mesi quell’autovelox sia stato spostato a seguito della costruzione della rotonda sull’incrocio tra via Primo Maggio e via della Costituzione, come annunciato a suo tempo dal delegato alla polizia municipale dell’Unione dei Comuni del Circondario Empolese Valdelsa e primo cittadino della città della ceramica Paolo Masetti, l’Unione dei Comuni non ci sta a vedersi archiviare le multe fatte dal tanto discusso apparecchio posto alla Tosco Romagnola in località Erta.
Stavolta quindi, dopo il Giudice di Pace di Empoli ed il Tribunale di Firenze, saranno gli “ermellini” a pronunciarsi sulla legittimità delle infrazioni accertate da quel tanto discusso apparecchio secondo alcuni messo lì solo per “fare cassa e rimpinguare le casse comunali”. L’Unione dei Comuni invece ha sempre sostenuto e riconferma, affidando ad un legale l’incarico di difesa presso la Corte di Cassazione avverso le sentenze del Tribunale di Firenze, i propri convincimenti riguardo alle ragioni dell’installazione di quell’autovelox. Ragioni che sono riconducibili solo ed esclusivamente alla tutela della sicurezza della circolazione stradale, “come conferma la diminuzione del numero degli incidenti gravi che si verificavano in quel tratto” come lo stesso primo cittadino della città e delegato alla municipale dell’Unione dei Comuni sostenne nel luglio 2020, all’indomani della notizia di alcune decisioni del Giudice di Pace.
Niente sconti quindi a quegli automobilisti che un paio di anni fa avevano ricevuto i verbali a casa per il superamento del limite di velocità e si erano visti accolti i ricorsi dal Giudice di Pace di Empoli. Contro l’archiviazione di questi verbali, la determina del funzionario dell’Unione ne quantificata 28, l’ente di piazza della Vittoria ad Empoli aveva presentato appello al Tribunale di Firenze che a sua volta ha confermato di recente con la sentenza 135/2023 l’operato del Giudice di Pace adito dai ricorrenti dando torto all’Unione. L’Unione dei Comuni non ci sta, e per questo ha incaricato nei giorni scorsi un legale per replicare alla citata sentenza e veder riconosciuto il proprio legittimo operato. L’onorario complessivo per la costituzione in giudizio ed il tentativo di ribaltamento delle sentenze a favore del legale incaricato è di quasi 5mila euro. A questo punto spetterà alla Suprema Corte di Cassazione stabilire se sono giuste le decisioni del Giudice di Pace confermate da Tribunale di Firenze, o se invece sono legittime le sanzioni e quindi l’operato della polizia municipale dell’Unione dei Comuni.