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Ponte a Egola piange ‘Naccino’: è scomparso all’età di 85 anni

2 marzo 2023 | 18:49
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Ponte a Egola piange ‘Naccino’: è scomparso all’età di 85 anni

Uliviero Nacci è stato colonna dell’associazionismo locale e infaticabile volontario

Colonna dell’associazionismo locale, infaticabile volontario, “presidente” fino all’ultimo. Questo e molto altro è stato Uliviero Nacci, storico ponteaegolese venuto a mancare ieri a 85 anni.

Scomparsa che ha colpito un po’ tutti di sorpresa. Lui, pure 85enne, universalmente noto come Naccino, era talmente parte del tessuto di quella comunità che aveva ‘abitato’ tutta la vita, da sembrarne una parte intramontabile. Una vita passata tutta in mezzo alle persone, spesa fra casa, politica ‘alta’, fatta fra le file del Partito Comunista Italiano, ma anche nell’associazionismo, all’interno di quel mondo dell’Arci che di fatto ha servito fino all’ultimo, in qualità di storico presidente dell’Associazione Casa del Popolo di Ponte a Egola, proprietaria del Circolo Pannocchia.

“Una persona garbata, un po’ solitaria, a cui piaceva molto esprimersi coi fatti più che con le parole – lo ricorda Andrea Graziano, del vicino circolo Arci di Stibbio – Quando i circoli avevano bisogno di una mano lui c’era sempre, in particolar modo in cucina, che era il suo regno”. Impegno, il suo, iniziato ben prima degli anni Sessanta, quando vide la luce la grande struttura di via della Gioventù. La Casa del Popolo, ai tempi, era in piazza Spalletti, nel cuore della Ponte a Egola storica. Medesima piazza nella quale il Pci organizzava le sue feste. “Era la memoria storica sia dei ciottoli che passavano da cucina a cucina in prestito, sia dei circoli stessi – ricorda con ironia Graziano. – Gli volevano bene tutti, e gliene vorremo finché camperemo. Un abbraccio Naccino, ovunque tu sia”.

Nato da una famiglia contadina, la sua storia è profondamente intrecciata a quella di tanti che dal mondo della campagna passarono alla manifattura, mettendosi alla fine in proprio. Nacci aveva infatti iniziato molto giovane a lavorare nel settore conciario, prima come operaio, poi come imprenditore. Passaggio nel quale rimasero intatti i valori di una vita. “La Casa del Popolo è sempre stata la sua seconda casa – racconta Sergio Coppola, già presidente dell’Arci Zona Cuoio – Molti lo ricordano come cuoco sopraffino alle feste de l’Unità, instancabile”. Lavoro volontario fatto tutta la vita rigorosamente come militante di base. In tanti anni, infatti, non ha mai ricoperto incarichi nell’amministrazione. Impegno profuso per molto tempo anche dentro il gruppo soci della storica cooperativa “La Risorta”.

La salma sarà esposta nella sua abitazione in via Primo Maggio 119 fino al primo pomeriggio di domani (3 marzo) alle 13,30, per poi essere portata a Livorno per la cremazione.