Si fingono carabiniere e tecnico: “C’è amianto nell’acqua”. Due malviventi tentano la truffa a due anziani

Il raggiro non è andato a segno. Indagano i carabinieri
Truffa scampata per due anziani di Santa Maria a Monte. E’ la storia (in parte) a lieto fine capitata a due anziani di San Donato, iniziata come una delle tante truffe tipiche ai danni di chi è in su con l’età e vede due perfetti sconosciuti bussare alla porta spacciandosi per ciò che non sono.
“Si sono presentati in due, qualificandosi come Carabiniere e funzionario delle Acque – raccontano i familiari delle vittime, entrambi ultraottantenni. – Hanno convinto i miei genitori ad aprire dicendo che c’era un grosso problema legato all’acquedotto e alla presenza di amianto nelle acque, una cosa da controllare subito. Probabilmente avevano sbirciato i nomi dei campanelli della strada, perché chiacchierando sulla porta hanno snocciolato anche il nome dei vicini dicendo che si erano recati anche da loro. Alla fine li hanno fatti entrare”.
I due, una volta in casa, hanno probabilmente anche diffuso una qualche sostanza nella casa. “In casa c’è un odore molto strano, evidente, che si sente subito – racconta la figlia dei due anziani. – Non abbiamo ancora capito se è stata spruzzata per allentare le difese dei miei genitori o per convincerli che stavano facendo le verifiche per quali dicevano di essere venuti in casa”. Fatto sta che una volta dentro l’appartamento hanno raccontato una storia che purtroppo i Carabinieri (quelli veri) hanno sentito tante volte. Per sapere ‘se c’è amianto nell’impianto’ e ‘intervenire’ c’è bisogno di utilizzare una misteriosa sostanza, un gas, che rischia però di danneggiare tutto l’oro presente in casa.
E’ qui che, fingendo anche di avere il numero di un famigliare e di parlarci al telefono, hanno tentato di convincerli a tirare fuori tutto l’oro e metterlo in frigorifero unico posto ‘sicuro’, a detta loro, per non danneggiarlo durante ‘l’intervento’. E’ a questo punto che il marito ha cominciato a sospettare qualcosa. “Ha notato che quello che si era qualificato come Carabiniere era parecchio trasandato – racconta la figlia dei due. – Insospettito, è voluto andare alla porta di casa per controllare che ci fosse la volante dei Carabinieri, con la quale i due avevano detto di essere arrivati. Lì per lì quello vestito da carabiniere ha anche cercato di impedire a mio padre di controllare fuori, cercando in tutti i modi di farlo rimanere in cucina”. Insospettito dall’assenza dell’auto di ordinanza, il marito e poi la moglie hanno cominciato a non collaborare, chiedendo insistentemente ai due di uscire di casa. “Hanno corso un bel rischio, a pensarci oggi – ripetono più volte in famiglia guardandosi indietro. – I due, vedendosi scoperti ed essendo già in casa, avrebbero potuto reagire in maniera assai diversa”.
Fortunatamente la cosa si è conclusa senza traumi. Alla fine, i due, sono usciti di casa. Nel andarsene hanno agguantato con ogni probabilità un braccialetto in oro che era in casa, in un punto non nascosto. Al momento, insieme allo spavento, quest’oggetto rappresenta l’unico vero danno dell’intera vicenda, che si è conclusa con i due che sono stati visti andarsene con un’altra persona, montando su un’auto. Segno che probabilmente avevano anche un terzo complice che li aspettava nei pressi dell’abitazione. L’intero racconto è stato poi riferito ai Carabinieri, che come sempre rammentano a tutta la popolazione, soprattutto anziana, che è necessario stare molto attenti a coloro che bussano alla porta qualificandosi come tecnici, soprattutto se parlano di interventi e controlli da fare in casa. In questi casi, una telefonata ai Carabinieri, quelli veri, per chiedere conferme, è fortemente consigliato.