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Sisma in Turchia: gli angeli del terremoto tornano in Italia: volo in arrivo a Pisa

18 febbraio 2023 | 15:11
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Sisma in Turchia: gli angeli del terremoto tornano in Italia: volo in arrivo a Pisa
Sisma in Turchia: gli angeli del terremoto tornano in Italia: volo in arrivo a Pisa
Sisma in Turchia: gli angeli del terremoto tornano in Italia: volo in arrivo a Pisa
Sisma in Turchia: gli angeli del terremoto tornano in Italia: volo in arrivo a Pisa
Sisma in Turchia: gli angeli del terremoto tornano in Italia: volo in arrivo a Pisa

Due salvataggi, il recupero di un disperso e 24 morti estratti dalle maceri

Il primo contingente Usar dei vigili del fuoco ha operato ad Antiochia fino al 12 febbraio, poi è stato sostituito dal secondo contingente al rientro nelle prossime ore.

Partirà dagli aeroporti di Adana e Hatay il secondo contingente di 46 vigili del fuoco italiani. L’arrivo in Italia a bordo di due velivoli Atr 72 della Guardia di Finanza, che partiranno dallo scalo di Hatay, e di un Boeing 767 dell’Aeronautica Militare, che partirà dall’aeroporto di Adana, è previsto tra stasera e domattina negli aeroporti militari di Pisa e Pratica di Mare.

I due team hanno operato su indicazione dell’autorità locale nella città di Antiochia, devastata dal sisma, riuscendo a salvare due ragazzi, estratti l’8 febbraio dalle macerie di due palazzine.

Sono stati 24 i corpi recuperati senza vita, tra cui otto bambini tra i 4 e i 9 anni.

Turni con rotazione ogni otto ore, hanno garantito il soccorso senza sosta 24 ore su 24.

Su mandato dell’Onu, i vigili del fuoco italiani hanno svolto il ruolo di coordinamento delle squadre internazionali Usar degli altri paesi che hanno operato nella zona di Antiochia. La struttura di coordinamento italiana, supportata nell’incarico da Cina, Gran Bretagna e Oman, ha provveduto a inviare sui siti di intervento i team in base alle priorità scaturite dalla lettura di dati e informazione raccolte sul posto.

I vigili del fuoco hanno partecipato anche all’individuazione e al recupero del connazionale disperso nella città di Kahramanmaraş ed hanno contribuito all’allestimento ad Antiochia dell’ospedale da campo messo a disposizione dalla Regione Piemonte per dare supporto alle strutture locali.