Spacca la vetrina con il martello ma sveglia i vicini e scappa




Danneggiata nella notte un’attività del centro
La gelateria nel centro di Empoli si chiama “Roba da matti”, proprio quello che verrebbe da dire commentando l’atto vandalico che ha subito. L’esercizio danneggiato si trova nella centralissima via Ridolfi e il brutto episodio è avvenuto questa notte, tra 31 gennaio e 1 febbraio, intorno alle 4,30.
Ad accorgersi dell’effrazione il cui fine poteva essere quello di rubare qualche soldo dalla cassa sono stati i vicini che abitano al piano superiore, svegliati dal rumore dei vetri frantumati. Preso atto di quanto in essere hanno avvisato le forze dell’ordine giunte subito sul posto, ed il malvivente si è subito dato alla fuga. Le indagini sono immediatamente partite anche mediante riscontri sulle telecamere della video sorveglianza che potrebbero aver ripreso l’arrivo o la fuga dell’autore dell’effrazione.
“Ancora il valore del danno non è stato quantificato”, ha precisato la titolare dell’esercizio. Ma il brutto episodio riaccende ancora una volta i riflettori sulla sicurezza in città non solo delle persone, ma anche delle attività sia che si trovino in centro o in periferia. Un episodio del genere, andando indietro con la memoria, fa tornare alla mente, per dinamica, fatti avvenuti anche a Fucecchio di recente dove per un certo periodo aveva agito con una certa frequenza un malvivente che utilizzando dei tombini era riuscito a sfondare alcune vetrine dei negozi.
Questa volta l’arma è stata un martello, ritrovato all’interno del negozio. La titolare, ovviamente amareggiata dall’accaduto e costretta a mettere mano al portafogli per riprendere l’attività, pur manifestando il disappunto dell’azione criminale di cui è stata vittima, non manca di dare una lezione di attaccamento al lavoro all’autore del folle gesto, annunciando a quello che definisce con ironia “un luminare nell’arte della rapina” che la sua intenzione, dopo aver riparato il danno subìto, è quella di tornare a lavorare con lo stesso sacrificio e dignità di tutti i giorni.
La domanda della titolare dell’esercizio è infatti chiara: “Cosa o quanto pensava di trovare, a gennaio, in una gelateria?”. Ammesso che l’intenzione fosse rubare e non solo danneggiare.