Non fu abuso d’ufficio: l’Appello assolve l’ex giunta Turini. “Spiace che Mazzinghi non ci sia più”

La sentenza dopo 11 anni. “Nessuno di noi si è più ricandidato”
“E’ stata (finalmente) emessa la sentenza di secondo grado della Corte d’appello di Firenze che assolve gli imputati perché il fatto non sussiste. Nello specifico, il procedimento era relativo ad un atto della giunta Turini del 2012 che costò all’allora sindaco e alla sua giunta, oltre che ad alcuni dipendenti comunali, il rinvio a giudizio per abuso in atti d’ufficio“. Lo fanno sapere il coordinamento provinciale SI Pisa e il circolo SI Valdera Valdicecina.
“In uno stato di diritto – continuano -, i coinvolti nel procedimento hanno dovuto attendere ben 11 anni per arrivare alla nuova sentenza d’appello che li scagiona nuovamente. C’è materia per la Corte europea dei diritti dell’Uomo relativamente alla durata dei processi.
La seconda, è che le figure politiche coinvolte nel procedimento a loro carico avrebbero tutto il diritto di essere menzionati come esempio di buona amministrazione e risarciti dall’opinione pubblica, almeno moralmente per quanto hanno dovuto subire in tutti questi anni.
Da parte del Circolo e del Coordinamento provinciale c’è la più forte solidarietà verso l’ex sindaco David Turini, il dirigente capo Massimo Gennai, il segretario generale Norida Di Maio, l’allora vicesindaca Silvia Memmini e gli ex assessori Enrico Mazzinghi, Andrea Luschi, Cristina Falleri, Raffaello Corsi, Alessandra Biondi, che sono stati ingiustamente trascinati nei tribunali, assieme alle felicitazioni per il nuovo giudizio di estraneità ad azioni di reato e quindi di completa innocenza. Resta purtroppo l’amarezza per l’impossibilità del compagno Enrico Mazzinghi di essere sollevato da questo fardello, poiché è scomparso prima che la giustizia potesse affrancarlo ancora in vita”.
“Mi dispiace di essere arrivato a questo punto senza l’allora assessore Enrico Mazzinghi, che se lo sarebbe meritato”. E’ il commento dell’ex sindaco Turini. “Devo dire grazie davvero – spiega – al fatto che il Comune ha chiesto il risarcimento danni e abbiamo potuto arrivare al secondo grado di giudizio. Se il Comune non avesse chiesto i danni, il tribunale penale non si sarebbe dovuto esprimere in secondo grado, dato che la pena era prescritta.
Siamo stati così sottoposti a secondo grado. Detto questo, la vera questione è che gli accusatori hanno usato, dopo essere passati in maggioranza, per questa crociata, i soldi pubblici. Noi, oggi lo possiamo ribadire: abbiamo usato nostre competenze per il bene del Comune. Dall’altra parte abbiamo un Comune che ha speso (e sarebbe bello sapere quanto) soldi pubblici. Se non lo farà l’opposizione, lo faremo noi di chiedere quanti soldi è costata questa cosa. E mi chiedo se anche i soldi che noi abbiamo dovuto spendere per difenderci, non dovesse spenderli il Comune stesso.
Le spese fatte all’epoca per non perdere di colpo una memoria storica dell’ufficio tecnico come Gennai era fondata e legittima. Quale è il risarcimento per noi per quello che abbiamo sopportato per 11 anni? Nessuno di noi si è più ricandidato”. E Turini non risparmia neppure “i suoi”: “La parte che avrebbe dovuto difenderci. Il Centrosinistra e il nostro partito ha mostrato l’incapacità della politica di scindere politica e questioni legali. Avrei voluto che la politica si esprimesse. Nessuno ci chiamò dopo il rinvio a giudizio, per sapere di cosa si trattava”.