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Posta e bollette consegnate in ritardo, sale la protesta a Fucecchio

11 gennaio 2023 | 14:58
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Posta e bollette consegnate in ritardo, sale la protesta a Fucecchio

La testimonianza: “Mi sono arrivate almeno 20 bollette, tutte insieme, di cui due (luce e telefono) scadute da quasi un mese”

Proteste e lamentele a Fucecchionei confronti dell’ufficio centrale di Poste Italiane. La posta non consegnata regolarmente sta creando disagi agli gli utenti che si vedono arrivare comunicazioni di pagamenti da effettuare scaduti da giorni. In un caso è stato addirittura staccato anche il telefono per morosità.

Ad dar fuoco alle polveri è stata nei giorni scorsi un’insegnate in pensione, in passato consigliere comunale e provinciale, che non esclude il ricorso a vie legali, questo l’amaro sfogo: “Stamani mi sono arrivate almeno 20 bollette, tutte insieme, di cui due (luce e telefono) scadute da quasi un mese. Nel frattempo Enel aveva sollecitato il pagamento e tramite il numero per i consumatori sono riuscita ad avere il bollettino mancante per posta elettronica, mentre Telecom ha direttamente staccato la linea. Da dieci giorni sono senza telefono fisso, nonostante abbia provveduto a pagare secondo le indicazioni del 187. Mentre io mi mortificavo perché credevo di avere perso i bollettini e chiedevo scusa a destra e a manca, la mia posta giaceva dimenticata in qualche angolo. Ma è possibile che si verifichino questi disservizi senza nessuno se ne assuma la responsabilità? Quello che è successo mi sembra molto, molto grave e ho una gran voglia di andare per vie legali”.

Lo sfogo non è certo passato in osservato, ed in molti hanno voluto commentarlo, integrarlo e raccontare la propria esperienza di un presunto disservizio che sarebbe da tempo in atto a Fucecchio. C’è chi racconta di aver ricevuto bollette da pagare con notevole ritardo, chi addirittura di non averle neppure ricevute. Qualcuno spiega che per evitare ritardi ha chiesto ed ottenuto di ricevere le bollette per via telematica, e c’è chi risponde che ci sono anche gli anziani che non sono avvezzi alla tecnologia. Non manca neppure chi si lamenta di come la posta venga lasciata nelle cassette, non all’interno, ma in maniera tale da poter finire anche nelle mani di chi potrebbe essere in vena di scherzi o di curiosare.

Qualcuno suggerisce di passare alla domiciliazione bancaria. Ma la signora che protesta la ritiene una forzatura, un ricatto, e risponde secca: “Ma esiste ancora il servizio postale a domicilio? Le persone devono avere la possibilità di scegliere tra farsi arrivare le bollette a casa o la domiciliazione bancaria. E le persone che non hanno conto corrente?”.