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Sostanze tossiche e inquinanti oltre la soglia, aperti dalla Procura due fascicoli per CuoioDepur e Aquarno

14 ottobre 2022 | 19:35
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Sostanze tossiche e inquinanti oltre la soglia, aperti dalla Procura due fascicoli per CuoioDepur e Aquarno

La segnalazione all’autorità giudiziaria è scattata dopo i controlli di Arpat sui depuratori

A seguito dei controlli effettuati sugli impianti di depurazione della regione nel 2021, nei mesi scorsi Arpat ha inviato alla Procura di Pisa due comunicazioni di reato riguardanti CuoioDepur e Aquarno. In entrambi i casi, l’Ente ha ipotizzato alcuni superamenti delle soglie previste dalla normativa di sostanze tossiche e inquinanti e la magistratura pisana ha dovuto quindi aprire d’ufficio due fascicoli d’inchieste per sospette violazioni di legge (la legge 152 del 2006 che disciplina l’intera materia ambientale).

Trattandosi di una fase di indagini preliminari, coperte dal segreto istruttorio, non è dato sapere al momento conoscere gli esiti investigativi e giudiziari della vicenda (archiviazione, condanna all’ammenda prevista, proroga indagini, ecc.). In ogni caso nel dossier alla base delle segnalazioni alle autorità giudiziarie da parte di Arpat, l’ente ha riscontrato per Aquarno nei 12 campioni analizzati “il superamento di Cod, Bod5 e il superamento di solfati”, sempre relativi ai controlli fatti del 2021, con 2 comunicazioni di reato. Mentre per Cuoio Depur, Arpat ha riscontrato “l’accettazione e il trattamento di rifiuti liquidi in assenza dei relativi titoli abilitativi, con superamento delle soglie previste dalle legge di ammoniacale, nitroso”. Per Aquarno, inoltre, l’ente ha irrogato anche una sanzione amministrativa per “mancate comunicazioni come da prescrizioni di legge”, e per CuoioDepur una sanzione amministrativa per “conferimento nell’impianto di tipologie e quantità di rifiuti liquidi, in assenza di titolo”. Le sanzioni previste dalla legge in materia ambientale vanno in questi casi dai 20mila agli 80mila euro.


Nel corso del 2021 nella provincia pisana sono stati controllati 28 depuratori da Arpat
; i gestori interessati sono Asa, Valdera Acque, Consorzio Aquarno e Consorzio Cuiodepur. Questi ultimi sono prevalentemente a servizio dell’industria conciaria. Il depuratore Valdera Acque che è risultato in regola, in attesa del rilascio di autorizzazione Aia (Autorizzazione di impatto ambientale), è classificato da Ait depuratore di reflui industriali in quanto circa il 60 per cento del carico organico proviene dalla piattaforma Ecofor service, dallo stabilimento Desideri dal centro Freschi Unicoop, dalla fognatura Pip – zona industriale di Gello e dalla fognatura zona industriale di Pontedera.

Le sanzioni amministrative e i reati ipotizzati da Arpat per Aquarno e Cuoio Depur e comunicati alla Procura

“L’impianto gestito dal Consorzio Aquarno spa – si legge nel report integrale di Arpat -, per il quale è in corso la revisione Aia, è stato oggetto di sanzione amministrativa e di comunicazione di reato per superamento di Cod e Bod5. E’ stata inoltre formalizzata una notizia di reato per superamento limiti di solfati nel 2022, relativa a controlli effettuati l’anno precedente. L’impianto si trova in area sensibile per cui e soggetto al rispetto dei livelli di abbattimento di azoto e fosforo totali ai sensi della Dgrt 1210/12; da controlli a scopo conoscitivo effettuati da Arpat è risultato il superamento dei limiti per azoto nitrico. Pur essendo in regime di Aia, sussistono deroghe allo scarico per cloruri e solfati (ma con soglie ridotte rispetto al passato). L’impianto gestito dal Consorzio Cuoio Depur e in regime di Aia da dicembre 2021; è stato oggetto di sanzione amministrativa per aver conferito nell’impianto tipologie e quantità di rifiuti liquidi, in assenza di titolo, e di notizia di reato per aver accettato e trattato presso l’impianto tipologie e quantitativi non autorizzati di rifiuti liquidi. Anche questo depuratore mantiene la deroga allo scarico di cloruri e solfati. Sono stati riscontrati superamenti di azoto ammoniacale e nitroso, pur essendo localizzato in area sensibile”.

Il Bod5 misura la quantità di ossigeno consumata in 5 giorni a 20 gradi centigradi da parte dei microrganismi viventi presenti nell’acqua. Il Cod descrive gli elementi che potrebbero consumare ossigeno nell’acqua, ad esempio i sali minerali e i composti organici. Solfati, nitrati, azoto e fosforo, sono invece sostanze inquinanti e tossiche se superano una certa soglia. Se ne saprà di più nelle prossime settimane.