Serietà, passione, umiltà e lungimiranza: il ciclismo piange “patron Renzo”

Nei 46 anni di presenza nel ciclismo dilettantistico ha ottenuto quasi 400 vittorie di cui 37 a livello internazionale
Empoli sportiva e il ciclismo nazionale piangono Renzo Maltinti. Il “patron” del Gs Maltinti Lampadari, squadra ciclistica dilettantistica da lui fondata nel lontano 1976, è venuto a mancare ieri sera 3 ottobre dopo aver lottato e sofferto per diversi mesi.
Difficile se non addirittura impossibile che un empolese o un appassionato di ciclismo non abbia conosciuto il patron Renzo, un uomo affabile, sempre sorridente, umile, che nel ciclismo si è impegnato per quasi 50 anni per dare opportunità a ognuno, secondo le proprie attitudini.
Proprio per questo motivo era stato insignito lo scorso 11 luglio del riconoscimento della Stella di Bronzo del Coni ricevuta dal primo cittadino di Empoli Brenda Barnini, in occasione della serata “Una Città per lo Sport. Oltre alla città di Empoli, è l’universo del ciclismo che piange uno dei più carismatici personaggi che hanno speso il proprio tempo libero in questa passione che lo ha portato ad ottenere premi e riconoscimenti importanti, oltre alla stima di una città intera e relative istituzioni. Difficile se non addirittura impossibile trovare qualcuno tra gli atleti che seguito dall’ammiraglia che non gli abbia voluto bene.
Serietà, passione, umiltà e lungimiranza sia nel ciclismo che nella vita di tutti i giorni, sono stati i suoi marchi di fabbrica. Nei 46 anni di presenza nel ciclismo dilettantistico ha ottenuto quasi 400 vittorie di cui 37 a livello internazionale. Numeri che in Italia possono vantare in pochi (ammesso ce ne siano).
Renzo Maltinti è stato l’ideatore ed organizzatore della Firenze-Empoli, gara ciclistica internazionale, la classicissima di apertura della stagione ciclistica che si corre a febbraio, riservata alla categoria under 23 della quale quest’anno si è svolta la 35esima edizione con l’arrivo come da tradizione davanti il suo stabilimento Maltini Lampadari. Il Patron Maltinti aveva 73 anni, lascia la moglie e due figli, tantissimi amici che gli hanno voluto bene e un immenso vuoto nella città e nel mondo del ciclismo nazionale.