Ragazza aggredita a Fucecchio, parla il padre: “Delusi dall’assenza del sindaco all’incontro pubblico”

La famiglia della vittima: “Abbiamo ricevuto tanta solidarietà, ma il primo cittadino voleva un confronto ristretto dal quale saremmo stati esclusi anche noi”
E’ polemica a Fucecchio, dopo l’aggressione di una ragazza la sera dello scorso 1 settembre, da parte di tre persone che l’hanno assalita mentre tornava a casa da lavoro, percorrendo la strada che porta alle Vedute. Dopo l’assemblea organizzata da Sos Torrigiani, prende la parola il padre della vittima. Moreno Bozzi lo fa per ringraziare della solidarietà ricevuta ma anche per sottolineare come, secondo lui, il sindaco Alessio Spinelli avrebbe dovuto partecipare ufficialmente all’incontro pubblico dove i cittadini hanno proposto soluzioni per combattere spaccio e criminalità nella zona. “Abbiamo ricevuto tanta solidarietà – afferma – ma siamo rimasti delusi, e soprattutto mia figlia, dall’assenza del sindaco all’incontro”.
“Il 1 settembre nella notte – racconta – il sindaco mi ha scritto un messaggio whatsapp preannunciandomi una chiamata per il giorno successivo; in effetti mi ha chiamato ed ho apprezzato positivamente la solidarietà ricevuta. Il sabato inoltre, mentre era impegnato in un’operazione di volantinaggio in prossimità di un centro commerciale, ha incontrato mia moglie rinnovandogli la propria vicinanza a tutta la famiglia per l’aggressione subita. Riteniamo che fosse magari doverosa anche una partecipazione ufficiale da parte del Comune alla ragazza, cosa che magari l’avrebbe rassicurata sulla solidarietà e sulla propria intenzione di far sì, nei limiti dei propri poteri, che un evento tale non si sarebbe ripetuto. Per quanto riguarda la riunione spontanea di lunedì scorso a Torre di Fucecchio, fonte secondo il sindaco di polemiche social, volevo puntualizzare alcuni aspetti”.
“La riunione – afferma – è stata convocata sabato scorso sul gruppo Whatspp di vicinato Sos Torrigiani per prestare solidarietà alla ragazza aggredita; nel contempo è stato chiesto pubblicamente su questo gruppo, dove il sindaco è presente, la propria partecipazione. In tarda serata il sindaco ha risposto con un messaggio dove, oltre ad illustrare alcuni aspetti su questa triste vicenda, chiedeva di fare un incontro limitato a Pro Loco, Circolo, Contrada, Parrocchia ed altre non ben definite. Io stesso, mia moglie e tanti cittadini presenti in questo gruppo abbiamo fatto presente che questa scelta tradiva lo spirito originale della riunione visto che non garantiva la presenza di semplici cittadini anche dei paesi vicini, che poi hanno partecipato numerosi a questo incontro”.
Ma c’è dell’altro: “Oltretutto sarebbe stata esclusa anche la nostra intera famiglia visto che non facciamo parte delle associazioni sopra elencate. Volevo segnalare che la riunione, a parte qualche intervento magari un po’ colorito, non ha mai travalicato il buon senso – afferma il padre della vittima -, non ha mai assunto pieghe politiche e non ha mai preso una piega diffamatoria od offensiva verso qualsivoglia istituzione. Il sindaco afferma di aver fatto della sua assenza una scelta ponderata in quanto non è mai stato invitato ufficialmente; questa affermazione cozza però con il senso di quella riunione visto che era un assemblea spontanea indetta esclusivamente su richiesta di semplici cittadini e non da associazioni, partiti politici, enti religiosi locali o di promozione abilitati ad inviti ufficiali. Il Sindaco era comunque stato invitato sia sul gruppo Whatsapp, sia in privato dove tra l’altro hanno partecipato spontaneamente e senza inviti diversi Consiglieri Comunali. Volevo inoltre segnalare che la delusione per la mancata presenza del sindaco e dell’amministrazione comunale è stata affermata dalla ragazza aggredita. Volevo inoltre ringraziare i carabinieri per la partecipazione ed il conforto prestato alla ragazza stessa”.